Sono arrivati anche i fischi assordanti del Manuzzi che per la prima volta ha preso le distanze da un amore che, per dirla con Verdone, è bello finchè dura. Perchè la serataccia di Cesena-Padova ha fatto esplodere una crisi della quale da tempo si intravvedevano i segni ma che in qualche modo i pareggi avevano contribuito a mascherare. E' vero che il Padova ha segnato su una disgrazia della difesa bianconera, ma è soprattutto vero che di lì in poi ha saputo nascondere la palla e giocare con personalità contro una squadra che altro non sapeva se non spallonare in avanti. Non ha il centravanti il Cesena, ma non ha nemmeno idea di come armare le punte. E se il concetto ribadito da Bisoli (salvezza, valorizzazione dei giovani e divertimento) è davvero l'obiettivo di stagione si capiscono e giustificano i rumors che raccontano come sulle scale della tribuna dopo il match qualcuno abbia pensato a Zdenek Zeman. Nulla di serio forse, o meglio nulla di imminente. Ma un segno dei tempi si. Tempi nei quali tutti devono dare un segnale a cominciare dall'allenatore che ancora una volta si è messo davanti a fare da scudo al suo gruppo. Un atteggiamento che una parte lo rende forte, ma che dall'altra lo obbliga a trovare in fretta una soluzione.
Roberto Chiesa
Le interviste
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