L'occasione è di quelle irripetibili, l'avversario uno di quelli che – se sei fortunato – affronti una volta nella vita. E se ti trovi ad affrontare lo Zenit San Pietroburgo nel centro tecnico di Coverciano, che trasuda calcio, tradizione e storia da tutti gli angoli, il ricordo che si riporta a casa è di quelli che rimarranno per sempre. San Marino con un rispettoso 4-5-1, ma sarà tutt'altro che un tenero agnellino nelle fauci del lupo, la creatura di Acori. Tanto che la prima occasione è firmata Casolla: l'esterno riceve da Crivello e tenta il mancino sul primo palo, attento Malafeev.
Al 12' Hulk, mister 55 milioni, innesca Danny che davanti a Vivan cerca Semak: destro inguardabile.
Dieci minuti più tardi Vivan è chiamato in causa: Danny al centro per Kerzhakov murato miracolosamente dall'estremo biancazzurro che salva il risultato. Ancora Zenit: la combinazione tra Shirokov e Semak libera il destro di Danny, da rivedere.
Al 27' break del San Marino: Pacciardi ruba palla a centrocampo e si invola a grandi falcate verso l'area avversaria, ma il suo mancino da fuori non può far male a Malafeev.
Ma l'estremo russo, appena 60 secondi dopo, è grande protagonista: Casolla guida una ripartenza, la sfera centralmente per Pacciardi arriva in qualche modo a Poletti che cerca il gol da antologia che un po' per il vento contrario, un po' per la prontezza di Malafeev, rimane solo una grandissima occasione.
Meglio il San Marino: alla mezzora Casolla si avventa su un pallone gestito con troppa leggerezza dallo Zenit e conclude con un potente destro sul quale Malafeev è semplicemente strepitoso. Mani nei capelli per l'esterno biancazzurro.
Nel finale di frazione è Semak a cercare la via della porta, ma il suo destro a parabola dai 25 metri sfiora soltanto l'incrocio alla destra di Vivan, che pareva fuori causa.
Il secondo tempo recita lo stesso copione: squadre lunghe, ritmi blandi e tante occasioni. Denisov ci prova dopo appena tre minuti. Sinistro fuori.
Il San Marino risponde con Doumbia, che si lancia in progressione sulla fascia destra per poi servire al centro Chiaretti, bravo a conquistare spazio e pallone in area per poi rigiocare sul compagno, il cui destro è deviato in angolo da Malafeev.
Al quarto d'ora un'altra grande occasione per i Titani: Pigini mette sulla testa di Del Sole un pallone col contagiri che il compagno di reparto incoccia bene, ma senza trovare lo specchio.
Due minuti dopo il San Marino rischia l'harakiri: Pigini gioca un pallone difficile su Migani che in maniera goffa finisce per mettere a disposizione degli avanti dello Zenit. Frittata scongiurata per il fuorigioco di Evssev.
Il gol è nell'aria. Al 26' Denisov cerca in profondità proprio Evseev che col tacco rimette a disposizione di Bystrov, bravo a calciare rapidamente col mancino per il vantaggio russo.
Resiste più di un'ora la retroguardia sammarinese, che poi al 36' deve registrare il raddoppio. Denisov batte molto furbescamente una punizione al limite e regala a Evseev la gioia del raddoppio. Un buon allenamento, secondo entrambi gli allenatori. Un ricordo prezioso da custodire gelosamente e raccontare un giorno ai nipoti, per gli uomini di Acori, che dall'atteggiamento di queste giornate potrà trarre forza e mentalità per raggiungere traguardi – seppur con le giuste proporzioni – stupefacenti.
Da Coverciano, Luca Pelliccioni
Al 12' Hulk, mister 55 milioni, innesca Danny che davanti a Vivan cerca Semak: destro inguardabile.
Dieci minuti più tardi Vivan è chiamato in causa: Danny al centro per Kerzhakov murato miracolosamente dall'estremo biancazzurro che salva il risultato. Ancora Zenit: la combinazione tra Shirokov e Semak libera il destro di Danny, da rivedere.
Al 27' break del San Marino: Pacciardi ruba palla a centrocampo e si invola a grandi falcate verso l'area avversaria, ma il suo mancino da fuori non può far male a Malafeev.
Ma l'estremo russo, appena 60 secondi dopo, è grande protagonista: Casolla guida una ripartenza, la sfera centralmente per Pacciardi arriva in qualche modo a Poletti che cerca il gol da antologia che un po' per il vento contrario, un po' per la prontezza di Malafeev, rimane solo una grandissima occasione.
Meglio il San Marino: alla mezzora Casolla si avventa su un pallone gestito con troppa leggerezza dallo Zenit e conclude con un potente destro sul quale Malafeev è semplicemente strepitoso. Mani nei capelli per l'esterno biancazzurro.
Nel finale di frazione è Semak a cercare la via della porta, ma il suo destro a parabola dai 25 metri sfiora soltanto l'incrocio alla destra di Vivan, che pareva fuori causa.
Il secondo tempo recita lo stesso copione: squadre lunghe, ritmi blandi e tante occasioni. Denisov ci prova dopo appena tre minuti. Sinistro fuori.
Il San Marino risponde con Doumbia, che si lancia in progressione sulla fascia destra per poi servire al centro Chiaretti, bravo a conquistare spazio e pallone in area per poi rigiocare sul compagno, il cui destro è deviato in angolo da Malafeev.
Al quarto d'ora un'altra grande occasione per i Titani: Pigini mette sulla testa di Del Sole un pallone col contagiri che il compagno di reparto incoccia bene, ma senza trovare lo specchio.
Due minuti dopo il San Marino rischia l'harakiri: Pigini gioca un pallone difficile su Migani che in maniera goffa finisce per mettere a disposizione degli avanti dello Zenit. Frittata scongiurata per il fuorigioco di Evssev.
Il gol è nell'aria. Al 26' Denisov cerca in profondità proprio Evseev che col tacco rimette a disposizione di Bystrov, bravo a calciare rapidamente col mancino per il vantaggio russo.
Resiste più di un'ora la retroguardia sammarinese, che poi al 36' deve registrare il raddoppio. Denisov batte molto furbescamente una punizione al limite e regala a Evseev la gioia del raddoppio. Un buon allenamento, secondo entrambi gli allenatori. Un ricordo prezioso da custodire gelosamente e raccontare un giorno ai nipoti, per gli uomini di Acori, che dall'atteggiamento di queste giornate potrà trarre forza e mentalità per raggiungere traguardi – seppur con le giuste proporzioni – stupefacenti.
Da Coverciano, Luca Pelliccioni
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