Molto di più di chi si vuol solo salvare, ma per i sogni manca qualcosa. Il Rimini chiude un girone d'andata cominciato in modo terribile, svoltato con l'arrivo di Troise in panchina e dimagrito dalla doppia consecutiva sconfitta prima del fermi tutti. E' stato per i biancorossi un 2023 di grandi cambiamenti, dalla proprietà agli assetti societari, dalla gestione tecnica a molti componenti della rosa.
E questa insalata di novità non ha trovato subito l'equilibrio necessario. La scelta di affidare la panchina a Gabriel Raimondi non ha pagato, l'allenatore è stato sollevato dall'incarico con la squadra sfiduciata e precipitata all'ultimo posto di una classifica che faceva paura sia nell'immediato, sia guardata in prospettiva.
E se tutto lasciava presupporre dovesse essere un tecnico esperto a tentar la risalita, no. Emanuele Troise, accolto con un certo scetticismo e ancora giovane di mestiere, ha subito trovato la quadra. Un portiere esperto, difesa blindata e davanti spazio ai tenori Morra e Lamesta.
E' un altro Rimini quello arrampicatosi fino alla zona play off e soprattutto fino alla finale di Coppa Italia. Una volata pagata con le ultime due sconfitte, figlie di una certa stanchezza fisica e mentale accumulata in una rincorsa a perdifiato che ha comunque mutato le prospettive. Che supportate da un mercato adeguato, potranno davvero portare ad un girone di ritorno per lo meno divertente.