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Il Vicenza vince Coppa Italia di C

Juventus NeX Gen battuta 3-2 nella finale di ritorno

di Roberto Chiesa
12 apr 2023

Il Vicenza vince la cinquantesima edizione della Coppa Italia di Serie C. La squadra che dopo l'esonero di Modesto è passata al danese Thomassen conquista anche la finale di ritorno e trionfa al Menti daventi a 10.000 tifosi. Le emozioni non sono mancate fin da subito, quando Sekulov ci ha provato con l'esterno erano passati appena 13 secondi. Il Vicenza risponde al fuoco protestando per questo fallo di Barbieri su Begic, l'arbitro è posizionato benissimo e decide che non è rigore. Il Var, che fa assomigliare questa finale di Coppa al calcio dei grandi, non interviene.

Non interviene dalla parte di là neanche Iacobucci, sul cross di Sekulov nessuno approfitta dal liscione del portiere. Ma al minuto 18 la sblocca la Next Gen: filtrante di Sersanti, Sekulov tiene di fisico su Valietti e brucia Iacobucci in uscita. All'intervallo la Juve ha acchiappato i supplementari. Ripresa e il Vicenza torna a mettere le mani sulla Coppa. Un'esultanza differita alla quale i tifosi di serie C non sono abituati. Per certificare la regolarità della posizione di Ferrari ci vuole il microscopio del var a dare una mano all'arbitro Bonacina. Un paio di minuti dopo, è gol. Che poi è quel che conta. Ma passano 5 minuti e la Juve torna in corsa. Con la testa, Poli fa 1-2 e neutralizza il risultato dell'andata. Chi di testa ferisce, di testa perisce. Cappelletti, minuto 61', toglie alla vicenda l'opzione del supplementare. La Next Gen ci mette ancora tutto il suo vigore. Si arrabbia quando Sekulov sfonda e Valietti va deciso. Bonacina è per il no e il Var gli da ragione. A cinque dal novantesimo Vicenza la mette in ghiaccio con la ripartenza che vede combinare Cavion e Ferrari.

La doppietta dell'attaccante vale la Coppa. Ma di arrendersi la Juve non vuol proprio saperne,. Il contatto Zonta Illing passa prima inosservato, poi richiamato dal Var, l'arbitro torna sulla decisione. E' un rigore che teoricamente potrebbe dare un senso al finale. Ma Illing lo tira nel parcheggio. Non è nemmeno fortunata la squadra di Brambilla che chiude la serata con un'azione rocambolesca neutralizzata dal palo. Il resto è podio, tappi che saltano, albo d'oro che si aggiorna per un club storico del calcio italiano che per ora si accontenta, ma vorrebbe tornare almeno un gradino più su. 





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