Ultimo e retrocesso, ma non sdraiato, il Cesena si prende qualche applauso a Siro e la perde di misura dopo avere un po’ sognato e molto tenuto in scacco un’Inter a mezzo servizio ma con la voglia di andare oltre le difficoltà. Il match è piacevole, Beretta ordina corti e ripartire e i nerazzurri pestano e non passano complice il solito ottimo Antonioli che para un po’ di tutto e l’imprecisione di un Pazzini ancora lontano da quel che poteva e doveva. Dopo l’intervallo Strama cambia la trama, intensificando le manovre di confine ma concedendo qualcosa di più al convalescente Iaquinta che timbra la traversa e fa da apripista al gol del vantaggio inaspettato e non immeritato. Ceccarelli sul palo lontano e Castellazzi non c’entra nulla. Potrebbe incarognirsi per la beneamata, ma una botticina di quello che non si può dire la rimette subito sul binario. Mozzarellina di Ob tagliata dall’involontario polpaccio di Von Bergen e Antonioli è dall’altra parte. A questo punto è facile intuire il finale. Avanti con i carri da una parte e sacchi di sabbia dall’altra. Un paio di carambole e la testina definitiva del reaparecido Zarate per un 2-1 che sa molto di rush champions di qua e di ultimo invito a palazzo di là. Beretta la chiude in anticipo, la sua mimica non piace all’arbitro Romeo.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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