Lo portano a spalla, avvolto nelle bandiere, scortato dai cori della sua gente. L'ultimo viaggio di Totò Schillaci è un bagno di folla, un applauso infinito di Palermo a suo figlio. Perché Totò, dice l'arcivescovo Corrado Lorefice, non ha mai dimenticato da dove è partito. Tifosi e semplici cittadini, tutti grati e commossi a quegli occhioni grandi delle notti magiche. Al ragazzo del sud che come quell'Italia là meritava un altro finale.
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