Zlatan Ibrahimovic – Milan: capitolo 2. Nove anni dopo la prima volta, l'attaccante svedese torna nella Milano rossonera per risollevare un Diavolo in crisi e completamente diverso da quello lasciato nella stagione 2011/2012: lì il Milan si trovava nei piani alti della classifica a battagliare per lo scudetto con la prima Juve di Conte, ora a metà classifica a -14 dalla zona Champions e solo +7 su quella salvezza. Serviva una scossa, quindi, e Ibra può dare quel qualcosa in più a discapito sia delle sue 38 primavere – 39 a marzo – sia degli ultimi 2 anni passati da “star” in MLS, in un campionato – quello americano – completamente diverso dalla Serie A, per difficoltà e ritmi. Zvonimir Boban, però, ci ha creduto ed è stato proprio il dirigente rossonero ad attendere lo svedese alle 11.30 a Linate, ora d'inizio dell'Ibra-bis.
Poi il bagno di folla, il grande entusiasmo dei tifosi rossoneri che hanno invaso prima l'aeroporto milanese poi la clinica “La Madonnina” dove Zlatan si è spostato per le visite mediche di rito e l'idoneità sportiva. Caccia ad una foto-ricordo, Ibrahimovic barricato in auto ma pronto e sorridente. “Questa è casa mia” - le prime parole - “Aspettatemi a San Siro per farlo saltare ancora”. La prima occasione può essere il 15 gennaio in Coppa Italia contro la Spal, lunedì con la Sampdoria presumibilmente sarà solo in tribuna. Intanto Ibra ha firmato a Casa Milan un contratto da 6 mesi con opzione per la prossima stagione, venerdì alle 10 la presentazione ufficiale poi il trasferimento a Milanello per conoscere Stefano Pioli e i suoi nuovi compagni. Ibra è tornato, il Milan e i milanisti lo aspettano con fiducia.