Vicini e indivisibili. O quasi. La stagione 2013/2014 - a livello internazionale - è stata decisamente loro: Cristiano Ronaldo e Diego Costa. Real Madrid e Atletico ieri, Portogallo e Spagna oggi. Proprio Paulo Bento e Del Bosque, i CT che tanto puntanto su di loro per un Mondiale da sogno, sono coloro che maggiormente tremano in queste ore.
Già, perchè la tendinite rotulea del ginocchio destro dell'ultimo Pallone d'Oro potrebbe lasciare in serie difficoltà la nazionale lusitana, alla sesta partecipazione iridata e quarta consecutiva. Saltata precauzionalmente l'amichevole con la Grecia, la sensazione è che l'asso del Real Madrid resterà a guardare anche le successive con Messico e Irlanda, previste negli States nei prossimi giorni. L'obiettivo è il recupero senza rimpianti per l'esordio mondiale, tutt'altro che morbido, il 16 giugno contro la Germania, in una riedizione della semifinale del Mondiale tedesco, in cui ci sarà bisogno del miglior Cristiano Ronaldo.
Leggermente più terso l'orizzonte spagnolo: anzitutto perchè Del Bosque dispone di una formazione stellare che può prescindere anche dalla miglior prima punta dell'anno e da una vera prima punta in genere. Poi perchè il nuovo attaccante di Josè Mourinho, che lo ha prelevato dai Colchoneros per 39 milioni di euro, si allena regolarmente con la Roja, dicendosi arci sicuro di essere al 100% per il debutto iridato contro l'Olandra. E anche qui i precedenti, l'ultimo in particolare, si sprecano. Il ragionevole dubbio sta nel fatto che sia con Barcellona all'ultima della Liga, che col Real Madrid in finale di Champions, è dovuto uscire per un riacutizzarsi dell'infortunio.
Insomma c'è apprensione, ma discreto ottimismo, nella penisola iberica tutta. La ragione, la logica, confortano anche i più dubbiosi. Ma se ci fosse l'imponderabile dietro a tutto? Da quattro mesi un santone ghanese si è messo all'opera - parole sue - nella costruzione di uno spirito che impedisse a Cristiano Ronaldo di giocare il Mondiale. Ma questa è tutta un'altra storia, a cui Paulo Bento prima degli altri, proprio non vuole credere.
LP
Già, perchè la tendinite rotulea del ginocchio destro dell'ultimo Pallone d'Oro potrebbe lasciare in serie difficoltà la nazionale lusitana, alla sesta partecipazione iridata e quarta consecutiva. Saltata precauzionalmente l'amichevole con la Grecia, la sensazione è che l'asso del Real Madrid resterà a guardare anche le successive con Messico e Irlanda, previste negli States nei prossimi giorni. L'obiettivo è il recupero senza rimpianti per l'esordio mondiale, tutt'altro che morbido, il 16 giugno contro la Germania, in una riedizione della semifinale del Mondiale tedesco, in cui ci sarà bisogno del miglior Cristiano Ronaldo.
Leggermente più terso l'orizzonte spagnolo: anzitutto perchè Del Bosque dispone di una formazione stellare che può prescindere anche dalla miglior prima punta dell'anno e da una vera prima punta in genere. Poi perchè il nuovo attaccante di Josè Mourinho, che lo ha prelevato dai Colchoneros per 39 milioni di euro, si allena regolarmente con la Roja, dicendosi arci sicuro di essere al 100% per il debutto iridato contro l'Olandra. E anche qui i precedenti, l'ultimo in particolare, si sprecano. Il ragionevole dubbio sta nel fatto che sia con Barcellona all'ultima della Liga, che col Real Madrid in finale di Champions, è dovuto uscire per un riacutizzarsi dell'infortunio.
Insomma c'è apprensione, ma discreto ottimismo, nella penisola iberica tutta. La ragione, la logica, confortano anche i più dubbiosi. Ma se ci fosse l'imponderabile dietro a tutto? Da quattro mesi un santone ghanese si è messo all'opera - parole sue - nella costruzione di uno spirito che impedisse a Cristiano Ronaldo di giocare il Mondiale. Ma questa è tutta un'altra storia, a cui Paulo Bento prima degli altri, proprio non vuole credere.
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