La seconda sconfitta stagionale al via del Mare, ma questa – molto più del confronto col Sudtirol – è sanguinolenta. Il confronto era quello che poteva ammazzare il campionato, se vinto dai salentini. E invece ci regala una nuova capolista.
Pronti via il Lecce mette le mani sulla Serie B, con l'affondo di Jeda che viene agganciato in area da Pagliarulo, autore dell'errato disimpegno che ha lanciato l'offensiva degli uomini di Toma. Bogliacino contro Nordi dagli undici metri: l'uruguagio conta i passi e non sbaglia, Lecce avanti dopo 5 minuti.
Il Trapani si mette a posto e cerca di riordinare le idee: contenere le sfuriate del Lecce la prima cosa, visto che Falco e Chiricò martellano costantemente, ma la maginot siciliana regge tutto sommato bene.
Balla ma non cade il Trapani, che alla prima palla buona gela i 6.500 del via del Mare: Abate gira bene in direzione di Mancosu che calcia ad occhi chiusi e pesca la fortuita deviazione di Diniz che vale l'1-1.
Ora la partita è vibrante, e le due corazzate si danno battaglia in ogni angolo di campo, ma l'inerzia pare invertita. Basso sfiora il sorpasso, mentre Madonia pecca di egoismo alla mezzora calcando la via del successo personale rispetto all'assist comodo e, forse, vincente.
Il Lecce batte un colpo nel finale con Giacomazzi, poca cosa per chi doveva divorarsi in un sol boccone il campionato.
Nella ripresa Benassi subito protagonista nel disinnescare la conclusione di Abate, dalla parte opposta Bogliacino è il più in palla, mentre Jeda pare l'ombra del giocatore coltivato all'ombra di Acori e spreca il nuovo vantaggio.
Gol sbagliato, gol subito: una legge che non ammette appello. Sull'altare del via del Mare la vittima sacrificale non è il campionato di Prima Divisione, bensì il gigante che da carnefice diviene vittima: Mancosu, ancora lui, non perdona gli scivoloni difensivi salentini e trafigge Benassi col gol che sancisce vittoria e sorpasso in vetta.
Undici straordinarie individualità non garantiscono una squadra, un'ottima squadra garantisce invece un'ottima annata. Si spiega così quel punticino in classifica, che vale doppio considerati gli scontri diretti. Il Lecce trema, il Trapani festeggia.
Luca Pelliccioni
Pronti via il Lecce mette le mani sulla Serie B, con l'affondo di Jeda che viene agganciato in area da Pagliarulo, autore dell'errato disimpegno che ha lanciato l'offensiva degli uomini di Toma. Bogliacino contro Nordi dagli undici metri: l'uruguagio conta i passi e non sbaglia, Lecce avanti dopo 5 minuti.
Il Trapani si mette a posto e cerca di riordinare le idee: contenere le sfuriate del Lecce la prima cosa, visto che Falco e Chiricò martellano costantemente, ma la maginot siciliana regge tutto sommato bene.
Balla ma non cade il Trapani, che alla prima palla buona gela i 6.500 del via del Mare: Abate gira bene in direzione di Mancosu che calcia ad occhi chiusi e pesca la fortuita deviazione di Diniz che vale l'1-1.
Ora la partita è vibrante, e le due corazzate si danno battaglia in ogni angolo di campo, ma l'inerzia pare invertita. Basso sfiora il sorpasso, mentre Madonia pecca di egoismo alla mezzora calcando la via del successo personale rispetto all'assist comodo e, forse, vincente.
Il Lecce batte un colpo nel finale con Giacomazzi, poca cosa per chi doveva divorarsi in un sol boccone il campionato.
Nella ripresa Benassi subito protagonista nel disinnescare la conclusione di Abate, dalla parte opposta Bogliacino è il più in palla, mentre Jeda pare l'ombra del giocatore coltivato all'ombra di Acori e spreca il nuovo vantaggio.
Gol sbagliato, gol subito: una legge che non ammette appello. Sull'altare del via del Mare la vittima sacrificale non è il campionato di Prima Divisione, bensì il gigante che da carnefice diviene vittima: Mancosu, ancora lui, non perdona gli scivoloni difensivi salentini e trafigge Benassi col gol che sancisce vittoria e sorpasso in vetta.
Undici straordinarie individualità non garantiscono una squadra, un'ottima squadra garantisce invece un'ottima annata. Si spiega così quel punticino in classifica, che vale doppio considerati gli scontri diretti. Il Lecce trema, il Trapani festeggia.
Luca Pelliccioni
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