Little Italy prende il punto e scappa. Una piccola Italia salvata da un grande Buffon fa una figuretta in Repubblica Ceca ma con uno 0-0 rubacchiato e mordicchiato torna a casa un po' più vicina al Brasile. I mondiali si acchiappano anche così. Con tanta trincea, soffrendo l'avversario, superando anche un'espulsione fiscale a Balotelli. La squadra sopperisce, l'interessato la prende malissimo rivalendosi con pugni e calci sulle incolpevoli porte dello spogliatoio. Non è male oscuro, ma problema atavico lo sbrocco facile del milanista, un tormento non solo tattico per Prandelli il quale ha un'altra priorità a cui lavorare. Come far girare il pallone nelle sere in cui Pirlo è funziona a intermittenza e sottoritmo? Ci lavorerà il C.T. In una Confederations Cup altrimenti inutile con zero storia e zero virgola cinque di appeal. Sarà una gita premio, un test per gli organizzatori e per le squadre chiamate a giocare in un clima e un paese dove il calcio è musica e anestetico alle difficoltà quotidiane. Certo con che faccia sbarcare nel paradiso del futbol bailado senza lo straccio di un tiro in porta? L'Italia debutta martedì a Rio, nello stadio del Vasco de Gama, contro Haiti. Il calcio del mojito e delle camice a fiori si accosta con emozione ad un match storico e la Figc devolverà alle terre colpite dal violentissimo sisma del 2010 la propria parte d'incasso. Sono passati tre anni, nessuno ha fatto quasi niente e in questo il mondo è uno e uno solo.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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