L'Italia pareggia in rimonta, e alla fine gonfia il petto fiera: perchè può dire che meritava di più. 2-2 molto poco italiano con tante occasioni forse favorite dal clima amichevole e dalla voglia di provare a giocare a calcio di due squadre che a calcio sono nate per giocarci. Sotto di due gol all'intervallo la squadra di Prandelli ha mostrato personalità e voglia di risalire, con gli ottimi debutti di Cerci e De Sciglio. Bene Montolivo in mediana al posto del febbricitante Marchisio, benissimo anche Giaccherini guastatore alle spalle delle punte. E così messa bene in campo è il Brasile, europeizzato nei concetti dal vecchio Felipe Scolari a giocare di rimessa e passare. Quando Fred raccoglie sul secondo palo e batte Buffon è passata una mezzoretta e prima dell'intervallo i verdeoro vanno addirittura al raddoppio. Un gol in ripartenza innescato dall'imprendibile Neymar, suo il pallone che Oscar trasforma. E' la ripresa invece a lanciare Grand'Italia.
Julio Cesar è protagonista come finchè può. Poi la zampata di De Rossi riapre i giochi e da forza all'arrembaggio che arriva a stretto giro con un magnifico destro a giro di Balotelli. Prima della fine superMario ci prova altre due volte, ma Julio Cesar ritorna ai tempi dell'Inter e chiude la saracinesce in faccia al suo ex compagno.
Roberto Chiesa
A fine partita Prandelli, Montolivo e Giaccherini hanno incontrato i giornalisti:
Julio Cesar è protagonista come finchè può. Poi la zampata di De Rossi riapre i giochi e da forza all'arrembaggio che arriva a stretto giro con un magnifico destro a giro di Balotelli. Prima della fine superMario ci prova altre due volte, ma Julio Cesar ritorna ai tempi dell'Inter e chiude la saracinesce in faccia al suo ex compagno.
Roberto Chiesa
A fine partita Prandelli, Montolivo e Giaccherini hanno incontrato i giornalisti:
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