Il primo campionato Europeo itinerante prende forma. Il Comitato Esecutivo della Uefa ha approvato i requisiti e il regolamento per ospitare la fase finale di Euro 2020. Le partite saranno disputate in 13 città europee come deciso lo scorso dicembre a Losanna. La struttura prevede 13 pacchetti distinti dei quali 12 definiti ordinari che comprenderanno tre partite della fase a gironi e un turno ad eliminazione diretta tra ottavi, quarti o finale, e un pacchetto per semifinali e finali. Il regolamento prevede una sola sede per paese e di conseguenza uno stadio per ognuno dei 13 pacchetti disponibili. I paesi intenzionati a rientrare nel primo Europeo itinerante della storia potranno presentare al massimo due candidature, una per ogni tipo di pacchetto. Saranno ammesse anche quelle di federazioni con stadi in costruzione con termine dei lavori 2016. Il percorso che porterà alla scelta delle città ospitanti degli Europei del 2020 si concluderà nel settembre 2014 con le elezioni delle sedi da parte del Comitato Esecutivo. Nel corso dell'incontro svolto a Sofia è stato anche ratificato il documento congiunto che prevede un piano d'azione nella battaglia contro le partite combinate, campagna fortemente sostenuta dal presidente della Uefa, Michel Platini: “Non appena veniamo a conoscenza di qualcosa di importante, e abbiamo prove di corruzione, scattano sanzioni all'insegna della 'tolleranza zero'. Conto sul mondo del calcio e su tutti quelli che amano il calcio per aiutare a estirpare questa piaga. Le combine sono il problema numero uno del calcio”. Il principio della tolleranza zero vale anche per il tema del razzismo con punizioni più severe e sostegno agli arbitri che decidono di fermare le partite. Il 24 maggio a Londra sarà votato il nuovo Comitato Esecutivo, sei degli attuali membri hanno confermata la ricandidatura, tra questi anche il presidente della FIGC Giancarlo Abete.
Elia Gorini
Elia Gorini
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