Sono cominciati presto, questa mattina alla Casa del Calcio, i contraddittori per i 27 calciatori e le 6 società deferite per responsabilità oggettiva nella vicenda calcioscommesse. Come stabilito dal Regolamento Disciplinare della FSGC, il dibattimento si svolge in contraddittorio tra la Procura Federale e le parti, le quali possono stare in giudizio con l'assistenza di un difensore. Al centro del dibattimento la partita San Giovanni – Virtus di Coppa Titano dello scorso 15 marzo 2017 che ha dato il via a tutta l'inchiesta portando la scorsa estate anche alle prime squalifiche. Nella seconda fase dell'inchiesta sono contestati la violazione dell'articolo 5 del Regolamento, relativo al divieto di scommesse e l'obbligo di denuncia, ma soprattutto in questa fase, la violazione dell'articolo 6 relativo all'illecito sportivo e la mancata denuncia. Dei 27 tesserati, 10 devono rispondere proprio del tentativo di combine. A termini di regolamento le squalifiche possono andare da un minimo di 6 mesi per l'omessa denuncia, fino a due anni per la violazione del divieto di scommessa. Nel caso più grave, cioè l'illecito sportivo, la squalifica parte da un minimo di tre anni con ammende fino a 5 mila euro. Le sei società coinvolte devono invece rispondere di responsabilità oggettiva.
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