E' iniziato come annunciato il processo sportivo nell'ambito dell'inchiesta calcioscommesse con i 27 calciatori deferiti e le 6 società di appartenenza convocate dalla Procura Federale alla Casa del Calcio. La mattinata è stata aperta proprio dalla Procura Federale con le richieste di squalifica. Mano pesante quella dell'organo che avvia l'azione disciplinare. La Procura ha richiesto squalifiche fino 4 anni e 7 mesi, con ammende fino a 5 mila euro. Questo per la violazione dell'articolo 6 del Regolamento Disciplinare della FSGC, quello che prevede l'illecito sportivo, per il quale la pena minima è di 3 anni. Alla squalifica si aggiungono le richieste di ammende che in alcuni casi raggiungono il massimo della pena, 5 mila euro. Come stabilito dal Regolamento Disciplinare della FSGC, il dibattimento si svolge in contraddittorio tra la Procura Federale e le parti, le quali possono stare in giudizio con l'assistenza di un difensore. La decisione sull'entità della squalifica e dell'ammenda da comminare spetta poi alla Commissione Disciplinare. L'organo giudicante del calcio può ridurre, confermare o meno le richieste della Procura Federale. Al centro del dibattimento la partita San Giovanni – Virtus di Coppa Titano dello scorso 15 marzo 2017 che ha dato il via a tutta l'inchiesta che ha già portato alle prime squalifiche la scorsa estate. Dei 27 tesserati, 10 devono rispondere del tentativo di combine, la fattispecie più grave, cioè quella che rimanda all'illecito sportivo. In questo caso la squalifica parte da un minimo di tre anni con ammende fino a 5 mila euro. Le sei società coinvolte devono invece rispondere di responsabilità oggettiva. Non è da escludere che già entro la ripresa del Campionato, prevista per sabato, si conosca la sentenza della Commissione Disciplinare.
Elia Gorini
Elia Gorini
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