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Contro Gibilterra ha il sapore di occasione mancata

La Nazionale di San Marino perde di misura una partita equilibrata, decisa da un gol di testa su palla inattiva. I Titani hanno la palla del pari con Berardi ma non la sfruttano.

di Elia Gorini
6 set 2020

Sotto la Rocca di Gibilterra San Marino ha giocato la partita numero 167 della sua storia internazionale. La prima contro Gibilterra è un ko di misura. Una sconfitta che lascia ancora di più l'amaro in bocca, pensando che nei primi 75 minuti di partita, Elia Benedettini non ha dovuto fare parate, ma San Marino era comunque sotto 1-0. Per i Titani si allunga la striscia negativa nella Nations League, 7 partite e 7 sconfitte. Quella di Gibilterra resta di certo un'occasione persa. Almeno è quello che si prova al fischio finale di una gara comunque equilibrata, nella quale la difesa sammarinese non ha sofferto praticamente mai. Una partita che almeno dopo il primo tempo ha data la sensazione che si potesse osare di più. La festa di Gibilterra al fischio finale, ha confermato che è stata una partita difficile anche per la squadra del ct Julio Ribas. Una partita che i Titani si sono trovati a inseguire.

La punizione dalla quale nasce il gol del vantaggio, con un po' più di attenzione si poteva evitare. Le palle inattive sono sempre una spina nel fianco della Nazionale del Titano. Qualcosa nelle marcature è andato storto, con Torilla quasi libero di colpire di testa e Dante Rossi, stretto tra i due avversari. Resta il rammarico perché la nazionale dell'ex allenatore del Venezia, Julio Ribas, non è così lontana da quella del Titano e il quarto successo centrato, di cui il terzo in gare ufficiali, dovrebbe essere una spinta in più verso la ricerca di una vittoria che il Titano ha conquistato una sola volta in amichevole contro il Liechtenstein. Un risultato positivo manca da 37 partite, era il 2014, lo 0-0 contro l'Estonia. Gibilterra poteva essere l'occasione per spezzare questa serie negativa. La palla gol costruita con Filippo Berardi, su geniale filtrante di Golinucci, è l'episodio che pesa su una sfida nella quale Benedettini, l'unica vera parata l'a compie al 77' minuto. Un po' più coraggio, la voglia di osare di più, magari ricercare con più determinazione quei 10 metri in più in avanti, sono tutti fattori che potevano fare la differenza. Soprattutto quando con Ceccaroli, Hirsch, Nanni e Berardi, la squadra doveva assumere una vocazione più orientata alla conclusione, che statistiche alla mano, non sono arrivate. La Nations League è una bella competizione, diversa da qualificazioni Europee o Mondiali, ma anche in questo torneo, la differenza tra vincere o perdere o pareggiare, fanno la differenza. Il Liechtenstein è un'altra occasione e arriva a stretto giro, un'occasione da prendere.


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