Il trucco di ogni vigilia e' quello di toccare le corde giuste, fare gruppo e magari anche contestualizzare un viaggio che non prevede campo fino alla rifinitura di questa sera. Un paio d'ore di relax questa mattina per i ragazzi della Libertas, in passeggiata verso il centro di Burgas, questa città di 200.000 abitanti della quale i libri parlano dai tempi dei traci, che i romani a suo tempo avevano convertito alle terme, che il regime aveva amalgamato dentro quella grande marmellata che era la cortina e che oggi i russi hanno definitivamente trasformato in centro turistico. Tanto che i terroristi un paio di anni fa hanno assaltato l'aeroporto e sparato contro un gruppo israeliano per uno dei quei motivi che abitano cervelli criminali. C'è la via principale attorno alla quale si snoda e si annoda la vita, chissà forse si chiama movida anche qui, ma non di giorno. Di giorno si entra e si esce dai negozi e dagli uffici. I servizi essenziali sono garantiti. Luglio vuol dire anche e soprattutto turismo, la zona mare e' pure attrezzata e ampia. La gente e' allegra, pensare a cosa era trenta anni fa aiuta ad esserlo. Si gioca qui e non a Plovdiv dove lo stadio e' in via di ristrutturazione.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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