Sacrificio, attenzione e ripartenza. San Marino va oltre il tris di comandamenti, va oltre al punto tale da prendere 3 gol in contropiede. Errori, si, ma anche il segno di una mentalità che cambia e che non è più testa dietro i guantoni e cercare di finire in piedi. In piedi i ragazzi di Osimani ci finiscono lo stesso, perché il 4-1 racconta di valori differenti, ma non dice ad esempio che almeno in paio di occasioni il secondo ed eventualmente il terzo sono stati li ad un capello. Dopo la punizione che ha portato l'evitabile vantaggio albanese, i biancazzurri non si sono disuniti. Dietro Moretti ha dato tranquillità e gli esterni macinato il campo mille volte a cercare Belloni.
Proprio Belloni al minuto 12'48, cercato da Moretti secondo schema, ha calciato alla grande da lontano, riuscendo a tenerla bassa e battendo il portiere dell'Albania che si chiama Cardoso Da Silva e ci siamo capiti. Il gol è un premio a tutta la squadra che se lo merita per atteggiamento, sacrificio e concentrazione. Magari portarlo all'intervallo, ma la produzione albanese porta fatalmente al nuovo vantaggio di Selmanaj. Ripresa senza lo squalificato Busignani e con Gasperoni fermato nel riscaldamento da un fastidio muscolare, i cambi sono meno e magari affiora anche un po' di stanchezza.
Tutto questo mentre il talentuoso Selmanaj firma la doppietta personale e il gol del 3-1. Quella stanchezza di cui sopra non toglie ai sammarinesi la voglia di provarci, Cupi e Belloni vanno ancora vicino al bersaglio grosso. Magari è più difficile recuperare quando si perde palla. Arriva il 4-1 di Rexhepaj, altre volte è bravo Protti a contenere il passivo. Contro il primo, ingiocabile avversario, il punto è averla giocata. Avere segnato. Per altro ci sono Bulgaria e Andorra.