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Golinucci e San Marino spaventano la Danimarca: allo Stadium è 1-2

Il capitano pareggia il gol di Hojlund e fa sognare l'impresa, sventata dal raddoppio nordico di Poulsen.

17 ott 2023
L’esultanza di Alessandro Golinucci dopo il gol alla Danimarca (foto: FSGC)

Il testacoda di Serravalle si rivela partita vera e un San Marino ai limiti del perfetto, il migliore da anni a questa parte, costringe la Danimarca capolista a fregarsene del fair play, per portare a casa un 2-1 che meritava di essere pari. Quell'1 è un'acrobazia di Alessandro Golinucci, autore della momentanea X del 61°. A quasi due anni esatti dal gol di Nanni alla Polonia, San Marino torna a tabellino in gare ufficiali: apoteosi e mucchio selvaggio sul capitano di serata, riemerso con l'occhio spiritato e raggiante di chi è estasiato dal mix di gioia e incredulità.

Applaude Golinucci, applauso più che meritato per una San Marino che il gol non lo trova per caso. Costantini ripropone Lazzari in appoggio alla punta, stavolta Nanni: la coppia s'incastra a meraviglia tra pressing alto, supporto alla fase difensiva e organizzazione della manovra avanzata, fatta di belle trame di gioco corale. Fin dal principio, quando il 2-0 biancazzurro nel conto degli angoli fa capire che sarà una notte diversa. San Marino contiene e riparte, per contro la Danimarca è tutta in un tiro da fuori di Norgaard che dà solo l'illusione del gol. Tra i nordici divampa il nervosismo sia in campo che sugli spalti, finché, al 42°, Hojlund piazza il guizzo da campione: Daramy lo innesca nell'unica volta in cui Rossi gli concede un minimo di spazio, che lui si fa bastare per cannonare sotto la traversa. Sono 7 in 10 presenze in nazionale per la punta dello United, che poco dopo è di nuovo innescato dal duo Lindstrom-Hojbierg, qui però la gabbia funziona e lo costringe a un tacco murato da Cevoli.

Ripresa e la situazione non cambia: la Danimarca fa capolino giusto in un paio di situazioni ben gestite dalla difesa di San Marino, che appena può alza il baricentro. E sogna quando, al 60°, Schmeichel manca la presa sulla punizione di Capicchioni: Nanni è murato e Cevoli colpisce di testa verso la porta sguarnita, peccato ci sia Kjaer – da ieri recordman solitario di presenze dei suoi – a negargli la gioia. È comunque angolo, batte Tosi e, sulla respinta di Andersen, ecco Golinucci inventarsi la sforbiciata che fa patta, col tocco di Kjaer che stavolta è da franco tiratore. 1-1, i tifosi ospiti rumoreggiano di brutto e Hjulmand, che ora suda freddo, butta su tutti gli attaccanti che ha. E due di questi gliela risolvono al 70°, quando Cevoli è a terra per crampi: l'arbitro non fischia, la Danimarca si guarda bene dal fermarsi e San Marino ingenuamente ha un fatale attimo di tentennamento, nel quale Wind crossa per l'inzuccata in libertà di Poulsen. Di nuovo avanti, i danesi si rilassano e gestiscono fino al triplice, uscendo poi a testa bassa. Sono invece applausi e amarezza per un San Marino che ora sa di avere i mezzi per le imprese, ma deve far si che prestazioni del genere non siano più solo sporadiche e meravigliose eccezioni.





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