Riparte ufficialmente stasera, dopo oltre cinque mesi dall'ultima partita disputata contro la Slovenia, l'attività della Nazionale Maggiore di Pierangelo Manzaroli, che riprende gli allenamenti in vista dell'imminente amichevole del 4 Giugno contro la Croazia, ma soprattutto in ottica Qualificazioni Mondiali, che inizieranno il 4 Settembre con la partita contro l'Azerbaijan. Nonostante i numerosi impegni che caratterizzano questo periodo della stagione, nel quale vengono disputate le fasi finali dei vari campionati nei quali i calciatori della Nazionale sono impegnati, saranno oltre 30 i giocatori presenti questa sera sul Campo di Serravalle B. A partire da oggi la squadra si vedrà per un totale di 17 volte, sempre sul campo di Seravalle B; giovedì 2 Giugno si svolgerà l'ultima seduta di allenamenti e venerdì 3 Giugno è fissata la partenza per la Croazia. In questo lasso di tempo verranno disputate almeno tre partite amichevoli; la conferma delle date e delle squadre contro le quali si giocherà saranno rese note solamente dopo il 10 Maggio, giorno in cui la S.S. Parma Calcio 1913 comunicherà in quale data verrà disputata la partita contro la Nazionale sammarinese, e successivamente verranno rese note le date e le squadre delle altre amichevoli.
In occasione di questa importante giornata, che ne segna l'inizio dei lavori, il C.T. della Nazionale Maggiore, Pierangelo Manzaroli, ha commentato:
"Incominciare l'attività con la Nazionale rappresenta sempre un momento speciale, perché questa maglia e soprattutto cosa rappresenta questa maglia, ha un valore unico, e sarei un ipocrita se dicessi il contrario. Dopo un biennio ricco di esperienze professionali e umane indescrivibili, oggi ho senz’altro una consapevolezza diversa e non nascondo che il peso e la responsabilità aumentano, non per le difficoltà tecniche (che ben conosciamo e che sicuramente andremo ad incontrare), ma perché sarà difficile riuscire a consolidare un progetto tecnico di così ampia portata, che va aldilà della singola partita. In questo caso parlo di progettualità, condivisione, interazione e ammodernamento di tutta la struttura. Pensare alla Nazionale come un club, con l’intenzione ad alzare l'asticella a livello di professionalità, cercando di raggiungere nuovi obiettivi come il sentirsi meno vulnerabili alle complicazioni tecniche. Noi possiamo raggiungere questo grazie a quel senso di appartenenza che ci ha sempre contraddistinto, perché rappresentiamo un Paese, tutti quanti dobbiamo cantare lo stesso coro ed essere sempre mossi forti principii.
Da stasera ripartiamo da una base di lavoro che ha dato già i primi risultati e sentiamo la spinta di un movimento che vuole emergere sempre di più in tutte le Nazionali: nell'ultimo quadriennio sono stati fatti risultati rilevanti, quello ci manca è continuità di lavoro. Dopo l'ultima partita con la Slovenia sono passati più di cinque mesi, ma c'è grande voglia di ritrovarsi.
La corsa contro il tempo per ri-consolidare i principi acquisiti è iniziata, mi aspetto che la generazione più anziana di giocatori continui a giocare con l'atteggiamento e lo spirito che l’ha sempre contraddistinta, e che possa accompagnare i più giovani in un percorso di maturazione, che deve essere più veloce che in altri Paesi.
Abbiamo il dovere, in questi scenari calcistici cosi complicati, non solo di essere una squadra che lotta (qualità imprescindibile) ma di avere anche il coraggio di continuare a lavorare per migliorare in tutte le componenti di una partita. Ho la fortuna di lavorare con uno staff di primo livello, ulteriormente allargato e, insieme alla disponibilità dei ragazzi, abbiamo l’obiettivo di raggiungere una solidità di squadra sempre più alta. Non siamo noi che dobbiamo esprimere il miglior calcio ma abbiamo il diritto di pensare in grande, alleandoci con scrupolo e sacrificio.
L'obbiettivo principale per queste qualificazioni sarà migliorare tutti i dati tecnici delle ultime qualificazioni e raggiungere, o trovare, i presupposti di vincere la nostra prima partita. Sarà una strada lunga e tortuosa ma spero che la Federazione, i club, le aziende e le Istituzioni supportino e condividano questo messaggio di grande impegno perché sarà la chiave di successo per tutto il movimento”.
In occasione di questa importante giornata, che ne segna l'inizio dei lavori, il C.T. della Nazionale Maggiore, Pierangelo Manzaroli, ha commentato:
"Incominciare l'attività con la Nazionale rappresenta sempre un momento speciale, perché questa maglia e soprattutto cosa rappresenta questa maglia, ha un valore unico, e sarei un ipocrita se dicessi il contrario. Dopo un biennio ricco di esperienze professionali e umane indescrivibili, oggi ho senz’altro una consapevolezza diversa e non nascondo che il peso e la responsabilità aumentano, non per le difficoltà tecniche (che ben conosciamo e che sicuramente andremo ad incontrare), ma perché sarà difficile riuscire a consolidare un progetto tecnico di così ampia portata, che va aldilà della singola partita. In questo caso parlo di progettualità, condivisione, interazione e ammodernamento di tutta la struttura. Pensare alla Nazionale come un club, con l’intenzione ad alzare l'asticella a livello di professionalità, cercando di raggiungere nuovi obiettivi come il sentirsi meno vulnerabili alle complicazioni tecniche. Noi possiamo raggiungere questo grazie a quel senso di appartenenza che ci ha sempre contraddistinto, perché rappresentiamo un Paese, tutti quanti dobbiamo cantare lo stesso coro ed essere sempre mossi forti principii.
Da stasera ripartiamo da una base di lavoro che ha dato già i primi risultati e sentiamo la spinta di un movimento che vuole emergere sempre di più in tutte le Nazionali: nell'ultimo quadriennio sono stati fatti risultati rilevanti, quello ci manca è continuità di lavoro. Dopo l'ultima partita con la Slovenia sono passati più di cinque mesi, ma c'è grande voglia di ritrovarsi.
La corsa contro il tempo per ri-consolidare i principi acquisiti è iniziata, mi aspetto che la generazione più anziana di giocatori continui a giocare con l'atteggiamento e lo spirito che l’ha sempre contraddistinta, e che possa accompagnare i più giovani in un percorso di maturazione, che deve essere più veloce che in altri Paesi.
Abbiamo il dovere, in questi scenari calcistici cosi complicati, non solo di essere una squadra che lotta (qualità imprescindibile) ma di avere anche il coraggio di continuare a lavorare per migliorare in tutte le componenti di una partita. Ho la fortuna di lavorare con uno staff di primo livello, ulteriormente allargato e, insieme alla disponibilità dei ragazzi, abbiamo l’obiettivo di raggiungere una solidità di squadra sempre più alta. Non siamo noi che dobbiamo esprimere il miglior calcio ma abbiamo il diritto di pensare in grande, alleandoci con scrupolo e sacrificio.
L'obbiettivo principale per queste qualificazioni sarà migliorare tutti i dati tecnici delle ultime qualificazioni e raggiungere, o trovare, i presupposti di vincere la nostra prima partita. Sarà una strada lunga e tortuosa ma spero che la Federazione, i club, le aziende e le Istituzioni supportino e condividano questo messaggio di grande impegno perché sarà la chiave di successo per tutto il movimento”.
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