Parlare di calcio con Mirco Papini è sempre stato un piacere. Persona limpida, vera, genuina, nella sua carriera di allenatore ha pagato spesso dazio proprio per la sua poca propensione al corteggio. Per lui parlano i risultati: quelli ottenuti con l'Under 21, per il momento, non hanno avuto seguito. Due pareggi entrambi per 0-0, il primo all'esordio con la Finlandia, l'altro in Estonia. Il suo cammino con la Nazionale si è interrotto e lui parla di una ferita ancora aperta. Adesso arriva nuovamente la chiamata dal Titano, per Papini una seconda casa. Dalla sua abitazione si può apprezzare lo skyline del sontuoso monte: "scelta voluta" sostiene. La scelta di allenare il club più antico della Repubblica invece, nasce dall'entusiasmo che i dirigenti gli hanno saputo trasmettere.
Papini, non accetta che si sminuisca il campionato sammarinese. Soprattutto, oggi, dopo l'emergenza sanitaria, "giocare a San Marino deve essere un privilegio", dichiara. "Ci sono società che pagano e valorizzano il prodotto, ed è giusto che i giocatori, si presentino da giocatori, non con delle rotondità eccessive”. La Libertas cambierà volto, ma non sarà epurazione. Diversi giocatori resteranno se conformi con il modulo che Papini predilige: il 4-3-3. Non fa promesse, ma la sua Libertas il prossimo anno lotterà per il vertice, se assorbirà il carattere del suo allenatore.