Regina di Coppa è la Fiorita

Il trofeo più antico del calcio sammarinese resta nella bacheca della società di Montegiardino. Partiva con il favore del pronostico la squadra del tecnico Nicola Berardi. Esperienza e qualità contro l'entusiasmo del San Giovanni. Decide l'episodio, il guizzo del ex di Campioni, Sossio Aruta. Partita contratta in avvio, ma è una finale e ci sta. Il San Giovanni non subisce il fascino del grande evento. La gara è equilibrata. Mottola prova a spostare l'asticella. Punizione perfetta, anzi quasi, Manzaroli e il palo lasciano tutto sullo 0-0 dopo 9 minuti. Il tecnico del San Giovanni l'ha preparata bene. L'asse sudamericano De Jesus-Duarte può fare male, con quest'ultimo che ci prova da lontano: palla fuori di poco. Ancora San Giovanni con Bianchi, il diagonale è respinto da Montanari. Ancora La Fiorita da palla inattiva, Fabio Bollini gira bene di testa, Manzaroli è ancora attento. Nel primo tempo c'è anche spazio per le proteste del San Giovanni, Bucchi ferma così Mottola in area di rigore. Per il direttore di gara Casanova si può andare avanti. Nella ripresa cambia subito Berardi, dentro Ceci, fuori Rinaldi. E' la scelta decisiva, dai piedi del ex giocatore della Juvenes/Dogana parte il cross che Aruta gira di testa in fondo alla rete. Il San Giovanni non è mai pericoloso, però il finale di gara si accende, fatica e tensione si fanno sentire. Cuttone e Bollini si spintonano. Bacciocchi esagera con le proteste e Casanova non può che espellere il difensore del San Giovanni. Due minuti più tardi intervento completamente fuori tempo di Mazzola su De Jesus è giallo. Da qui non succede praticamente più niente. La Fiorita amministra il vantaggio da grande squadra e con l'esperienza dei suoi giocatori porta a casa la vittoria. Da Coppa Titano a Coppa Titano, passano per la Supercoppa Sammarinese, la Fiorita non sbaglia una finale e si guadagna già il pass per l'Europa League sognando il grande slam. Di là onore al San Giovanni e al tecnico Venturi per avere raggiunto il risultato più importante della storia della società rossonera.

Elia Gorini
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