La stecca fa rumore in una sera talmente strana nella quale il risultato contava eccome. In una delle poche partite da poter giocare alla pari la Nazionale stranamente regala un tempo approciando molle e non riuscendo mai a scalare la marcia. Pressione forse, perché nonostante il carattere amichevole della vicenda, la sfida ad Andorra rappresentava e rappresenta una cartina tornasole della salute del calcio biancazzurro. Risultato nebbia e freddo, saltabeccando tra meteo e realtà. Andorra non fa di più, forse non lo fa nemmeno meglio. Semplicemente da l'idea di aver un po' più di fame, ma può essere un'idea. Perchè la squadra di Manzaroli raramente tradisce sotto questo aspetto. Il primo tempo lo decide il rigore di Lima sul quale Benedettini si supera per esser poi beffato sulla ribattuta. Manzaroli, che ha fatto debuttare D'Addario e Lunadei, richiama i suoi ma a far gioco è sempre Andorra. E questo fino alla fine di un primo tempo da archiviare in fretta sperando nei secondi 45 minuti come dice il neo Presidente Tura. Ripresa i tre cambi non spostano gli equilibri, ma c'è un San Marino diverso. Nell'atteggiamento e nella voglia di andare a riprendere una serata che si è oltremodo complicata. La nebbia diventa impenetrabile e più che vedere ci si affida al movimento delle ombre. Vitaioli chiama Stefanelli alla prima conclusione della serata. Alto, sembra, non di molto. E' il momento migliore dei padroni di casa: Stefanelli stavolta arma Zafferani, conclusione non difficile per Pol. E mentre la nebbia si fa nebbione, Andorra la chiude con Martinez che recupera palla e non perdona Simoncini che nel frattempo ha sostituito Benedettini. Di li in poi la ricerca del gol della bandiera è direttamente proporzionale al rischio tris. In quello che chiamano il calcio dei piccoli, fa festa Andorra. Per San Marino riflessioni e voglia di un futuro diverso.
Riproduzione riservata ©