Se ti chiami San Marino sai che di tempo per piangerti addosso non ne hai, che le cadute rovinose ci saranno sempre e dovrai essere velocissimo a riprenderti, aggrappandoti al carattere e all'orgoglio. I biancazzurri vengono da tre giorni di fuoco– tra debacle dello Stadium e caso Benedettini – e il calendario propone la Repubblica Ceca, che non ha più nulla da chiedere ma se vuole sa picchiare molto più duro degli scandinavi. E c’è da credere che farà di tutto per riuscirci, visto che si gioca nella sua Pilsen ed è l’ultima di un biennio negativo.
Il rischio di farsi travolgere dagli eventi c’è, ma non viene nemmeno preso in considerazione. Almeno non dal capitano di giornata, Alessandro Della Valle, uno che se deve metterci grinta e gamba non si tira indietro e che probabilmente è per questo che si ritrova la fascia al braccio in un momento tanto delicato. Chiudere il girone con onore ma senza rinunciare all'atteggiamento propositivo che ha contraddistinto le qualificazioni al Mondiale russo, questo vuole Manzaroli. Che dunque sembra orientato verso il 4-5-1: Bonini, Della Valle, Vitaioli e Grandoni davanti a Simoncini, Battistini vertice basso tra Tosi (o Berretti) e Alessandro Golinucci, Berardi e Palazzi sulle fasce e Rinaldi di punta. Ma non è da escludere un modulo più accorto, con un centrale in più, Biordi, e un Grandoni in meno: nel caso Rinaldi e Palazzi scalerebbero rispettivamente esterno e terzino e il ruolo di centravanti passerebbe a Bernardi.
Ma al di là della disposizione saranno atteggiamento e organizzazione a fare la differenza, sommati a un’eventuale serata storta dei cechi. E chissà che non si distraggano e che non concedano un gol, che magari servirebbe a poco ma sarebbe storico: San Marino è riuscito a segnare tre reti solo nel biennio di qualificazioni al Mondiale Nippo-Coreano, e in questo i ragazzi di Manzaroli ne hanno già fatti due.
Dall'inviato a Pilsen, Riccardo Marchetti
Il rischio di farsi travolgere dagli eventi c’è, ma non viene nemmeno preso in considerazione. Almeno non dal capitano di giornata, Alessandro Della Valle, uno che se deve metterci grinta e gamba non si tira indietro e che probabilmente è per questo che si ritrova la fascia al braccio in un momento tanto delicato. Chiudere il girone con onore ma senza rinunciare all'atteggiamento propositivo che ha contraddistinto le qualificazioni al Mondiale russo, questo vuole Manzaroli. Che dunque sembra orientato verso il 4-5-1: Bonini, Della Valle, Vitaioli e Grandoni davanti a Simoncini, Battistini vertice basso tra Tosi (o Berretti) e Alessandro Golinucci, Berardi e Palazzi sulle fasce e Rinaldi di punta. Ma non è da escludere un modulo più accorto, con un centrale in più, Biordi, e un Grandoni in meno: nel caso Rinaldi e Palazzi scalerebbero rispettivamente esterno e terzino e il ruolo di centravanti passerebbe a Bernardi.
Ma al di là della disposizione saranno atteggiamento e organizzazione a fare la differenza, sommati a un’eventuale serata storta dei cechi. E chissà che non si distraggano e che non concedano un gol, che magari servirebbe a poco ma sarebbe storico: San Marino è riuscito a segnare tre reti solo nel biennio di qualificazioni al Mondiale Nippo-Coreano, e in questo i ragazzi di Manzaroli ne hanno già fatti due.
Dall'inviato a Pilsen, Riccardo Marchetti
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