La consapevolezza di aver giocato un tempo alla grande, da squadra, con tutti i meccanismi pressochè perfetti e oliati a dovere. Rotto il ghiaccio, vicino allo zero assoluto, dei primi dieci minuti in cui i giocatori dello Shirak spingevano come ossessi, specialmente sulla mancina con Hakobyan, i campioni di San Marino si sono fatti notare per l'ottima gestione del pallone, soffrendo il giusto. Il rammarico arriva dalla modalità con cui sono scaturiti i gol, specialmente i primi due. La rete di Fofana che chiude il primo tempo sul minimo vantaggio locale arriva da una punizione battuta in rapidità su cui il Tre Penne si è fatto sorprendere: Fofana poi, in posizione sospetta, ha siglato il vantaggio. Nella ripresa il calo è palpabile, il Tre Penne fatica ad accorciare sul portatore e lascia ampi spazi. Su un errato disimpegno di Chiaruzzi, Fofana va in porta, anticipando con la punta del piede Pazzini per poi depositare, con tanto di brivido, il raddoppio in fondo al sacco. Lo Shirak è padrone del campo e poco dopo l'ora di gioca arriva anche il terzo, sempre ad unica firma. Fofana questa volta è fortunato a trovarsi nel posto giusto al momento giusto sfruttando il traversone di Aleksanyan, deviato da Mikhaylovskyi. La punizione è troppo dura per chi, almeno nel primo tempo, ha giocato alla pari degli avversari. E il fato, consapevole di questo, ha offerto a otto dal termine, l'occasione di strappare un gol in trasferta. Valli si butta dentro sul geniale filtrante di Cardini, ma disturbato dal portiere non riesce a calciare. Il pallone resta lì per Chiaruzzi che calcia a botta sicura: Hovhannisyan si salva sulla linea, ma Cibelli ha ancora il pallone tra i piedi, e dopo un dribbling calcia a lato. Termina con un pizzico di rammarico e la consapevolezza di avere i mezzi per poter fare un'ottima prestazione tra una settimana, quando il ritorno tra Tre Penne e Shirak si giocherò all'Olimpico di Serravalle. La bella figura, quello è certo, si è fatta.
Luca Pelliccioni
Luca Pelliccioni
Riproduzione riservata ©