Uscire dal campo tra gli scoscianti applausi del pubblico nonostante il passivo. Dovrebbe essere questo il primo obiettivo di ogni piccola realtà. Ultimamente a San Marino non è sempre stato così e c'era veramente bisogno di tornare a vedere una Nazionale modello “sudore e intensità”.
Fabrizio Costantini disegna una Nazionale accorta, ma estremamente propositiva, e i greci finiscono per incartarsi. Ci sono 35 minuti in cui Matteo Zavoli, al debutto, sembra un veterano. La linea a 4 D'Addario, Cevoli, Casadei e Conti non sbaglia nulla, salvo qualche uscita palla al piede; ma non si può avere tutto. Luca Censoni è il play, Mularoni e Tomassini polmoni e giocate, Tamagnini e Lunadei sanno spezzare, ma anche proporsi, e Cristian Gatti, non da mai l'impressione di essere il solito desaparecidos nella terra di nessuno. Risultato 0 a 0 mai in discussione. Poi il calcio è fatto di episodi e c'è la variante arbitro. Un fallo netto su Gatti, rientrato a dar manforte, non viene sanzionato. Da li, ha origine l'azione che porta alla stoccata dai 20 imprendibile per Zavoli. Karachalios trova una parabola che non da scampo e apre una scatola chiusa ermeticamente. Il raddoppio di Koulouris è una mazzata pesante su tutto quello che la Nazionale del Titano, fino a li, aveva mostrato. Prima del riposo, Cevoli commette fallo a palla lontana, Koulouris sembra essere stato fulminato dall'alto, ed invece è un incrocio di gambe con il centrale del San Marino che induce il Kazako Aliyev a diventare protagonista ed estrarre un rosso pesantissimo. Peccato. Nella ripresa nonostante il passivo e l'uomo in meno, Costantini inserisce Valentini che entra subito in partita, e chiede a Fabio Tomassini di fungere da finto 9, cosa che funziona molto bene. I Greci sornioni, ma forti dell'uomo in più, realizzano con Vergos sinistro deviato all'incrocio dei pali. Con Androutsos che approfitta dell'unico grossolano errore di un D'Addario stremato, al netto dell'abbaglio, uno dei migliori e con Katranis sinistro di rara bellezza. Tenere la prestazione è un obbligo, il risultato non rende merito. Al San Marino Stadium, Grecia batte San Marino 5-0.
Lorenzo Giardi
Fabrizio Costantini disegna una Nazionale accorta, ma estremamente propositiva, e i greci finiscono per incartarsi. Ci sono 35 minuti in cui Matteo Zavoli, al debutto, sembra un veterano. La linea a 4 D'Addario, Cevoli, Casadei e Conti non sbaglia nulla, salvo qualche uscita palla al piede; ma non si può avere tutto. Luca Censoni è il play, Mularoni e Tomassini polmoni e giocate, Tamagnini e Lunadei sanno spezzare, ma anche proporsi, e Cristian Gatti, non da mai l'impressione di essere il solito desaparecidos nella terra di nessuno. Risultato 0 a 0 mai in discussione. Poi il calcio è fatto di episodi e c'è la variante arbitro. Un fallo netto su Gatti, rientrato a dar manforte, non viene sanzionato. Da li, ha origine l'azione che porta alla stoccata dai 20 imprendibile per Zavoli. Karachalios trova una parabola che non da scampo e apre una scatola chiusa ermeticamente. Il raddoppio di Koulouris è una mazzata pesante su tutto quello che la Nazionale del Titano, fino a li, aveva mostrato. Prima del riposo, Cevoli commette fallo a palla lontana, Koulouris sembra essere stato fulminato dall'alto, ed invece è un incrocio di gambe con il centrale del San Marino che induce il Kazako Aliyev a diventare protagonista ed estrarre un rosso pesantissimo. Peccato. Nella ripresa nonostante il passivo e l'uomo in meno, Costantini inserisce Valentini che entra subito in partita, e chiede a Fabio Tomassini di fungere da finto 9, cosa che funziona molto bene. I Greci sornioni, ma forti dell'uomo in più, realizzano con Vergos sinistro deviato all'incrocio dei pali. Con Androutsos che approfitta dell'unico grossolano errore di un D'Addario stremato, al netto dell'abbaglio, uno dei migliori e con Katranis sinistro di rara bellezza. Tenere la prestazione è un obbligo, il risultato non rende merito. Al San Marino Stadium, Grecia batte San Marino 5-0.
Lorenzo Giardi
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