Allo Stadium arriva la candidata numero uno a vincere il Gruppo 6 di Qualificazione agli Europei Under 21, non a caso capolista a punteggio pieno. Tra le fila biancazzurre c'è l'esordio di Filippo Berardi, sulla scomoda corsia del baby fenomeno Halilovi?, che ricorda tanto Modri? per le movenze, anche se qualcuno già lo accosta a Messi.
Eccessivo, forse. Ma il ragazzo ha talento, come si evince dall'innesco del primo gol – al 7' – di Mirko Mari?, la cui posizione sull'assist di Pašali? desta più di un dubbio. Per il turco Özkalfa è tutto regolare.
La prima mezz'ora croata è impressionante per ritmo, tecnica e possesso palla, che non scade mai in scialba melina, ma sempre funzionale alla giocata. Così in occasione del raddoppio, con Mikanovi? a crossare al centro per il colpo di testa vincente di Pašali?, al terzo gol in tre partite nel girone.
Gli uomini di Gracan non hanno intenzione di fermarsi e al 32' arriva anche il punto del 3-0, ancora a firma di Mari?, ancora su assistenza al bacio di Mikanovi?.
Dopo un avvio incerto, i ragazzi di Papini trovano le distanze in campo e riescono a organizzare le giuste contromisure alle sfuriate dei balcanici, sempre pericolosi su palla inattiva e quando decidono di alzare i giri del motore.
Ad un primo tempo di grande sofferenza, fa seguito una ripresa decisamente più solida dove paradossalmente i biancazzurrini crescono di intensità e ritmo, le gambe anche sembrano andare di più. In terza linea la solidità di Biordi – entrato ad inizio secondo tempo per un Berardi rivedibile – garantisce ordine e compattezza ad un reparto che soffre molto meno, complice anche il calo della Croazia che non ha più interesse ad accelerare.
Termina senza reti al passivo il secondo parziale, per un 3-0 che resta un buon risultato contro la corazzata Croazia ma che non può non far rammaricare – conoscendo il perfezionismo di Papini – per la facilità con cui sono arrivati i primi due gol, specie l'1-0 in cui il pacchetto arretrato non è stato esattamente risoluto.
Sono comunque positive, nel complesso, le indicazioni che si possono estrapolare da questa sfida che si riproporrà in terra croata l'11 novembre prossimo.
LP
Eccessivo, forse. Ma il ragazzo ha talento, come si evince dall'innesco del primo gol – al 7' – di Mirko Mari?, la cui posizione sull'assist di Pašali? desta più di un dubbio. Per il turco Özkalfa è tutto regolare.
La prima mezz'ora croata è impressionante per ritmo, tecnica e possesso palla, che non scade mai in scialba melina, ma sempre funzionale alla giocata. Così in occasione del raddoppio, con Mikanovi? a crossare al centro per il colpo di testa vincente di Pašali?, al terzo gol in tre partite nel girone.
Gli uomini di Gracan non hanno intenzione di fermarsi e al 32' arriva anche il punto del 3-0, ancora a firma di Mari?, ancora su assistenza al bacio di Mikanovi?.
Dopo un avvio incerto, i ragazzi di Papini trovano le distanze in campo e riescono a organizzare le giuste contromisure alle sfuriate dei balcanici, sempre pericolosi su palla inattiva e quando decidono di alzare i giri del motore.
Ad un primo tempo di grande sofferenza, fa seguito una ripresa decisamente più solida dove paradossalmente i biancazzurrini crescono di intensità e ritmo, le gambe anche sembrano andare di più. In terza linea la solidità di Biordi – entrato ad inizio secondo tempo per un Berardi rivedibile – garantisce ordine e compattezza ad un reparto che soffre molto meno, complice anche il calo della Croazia che non ha più interesse ad accelerare.
Termina senza reti al passivo il secondo parziale, per un 3-0 che resta un buon risultato contro la corazzata Croazia ma che non può non far rammaricare – conoscendo il perfezionismo di Papini – per la facilità con cui sono arrivati i primi due gol, specie l'1-0 in cui il pacchetto arretrato non è stato esattamente risoluto.
Sono comunque positive, nel complesso, le indicazioni che si possono estrapolare da questa sfida che si riproporrà in terra croata l'11 novembre prossimo.
LP
Riproduzione riservata ©