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Maurizia Cacciatori: Da Star Internazionale A Giornalista Sportiva

26 apr 2020
Maurizia Cacciatori: Da Star Internazionale A Giornalista Sportiva

L’ex pallavolista italiana è stata ospite all’AIPS e-College rispondendo alle domande dei giovani giornalisti presenti Nella stagione 1989-1990, a soli 16 anni, debutta Maurizia Cacciatori con la maglia della Pallavolo Sirio Perugia. Un nome che da quel momento in poi diverrà leggenda per il mondo della pallavolo italiana e non solo, collezionando un totale di 17 trofei, tra cui 3 Champions League, al momento del ritiro avvenuto nel 2007. Ma Maurizia Cacciatori ha deciso di sfidare sé stessa, di rompere tutti gli schemi e provare la carriera nel mondo del giornalismo sportivo. L’atleta italiana si è raccontata nel quinto appuntamento organizzato da AIPS Media nell’ambito del progetto denominato AIPS e-College, che ha coinvolto più di 80 partecipanti provenienti dai cinque continenti del globo.Maurizia Cacciatori: Da Star Internazionale A Giornalista Sportiva News by Editor ASSS - 25 Aprile 20200 L’ex pallavolista italiana è stata ospite all’AIPS e-College rispondendo alle domande dei giovani giornalisti presenti Nella stagione 1989-1990, a soli 16 anni, debutta Maurizia Cacciatori con la maglia della Pallavolo Sirio Perugia. Un nome che da quel momento in poi diverrà leggenda per il mondo della pallavolo italiana e non solo, collezionando un totale di 17 trofei, tra cui 3 Champions League, al momento del ritiro avvenuto nel 2007. Ma Maurizia Cacciatori ha deciso di sfidare sé stessa, di rompere tutti gli schemi e provare la carriera nel mondo del giornalismo sportivo. L’atleta italiana si è raccontata nel quinto appuntamento organizzato da AIPS Media nell’ambito del progetto denominato AIPS e-College, che ha coinvolto più di 80 partecipanti provenienti dai cinque continenti del globo. L’incontro, avvenuto via Zoom, è stato condotto dal mentore Riccardo Romani che si è voluto soffermare su un punto importante da tenere a mente per tutti i giornalisti: come porre delle domande agli atleti. L’ausilio di Maurizia Cacciatori è stato fondamentale, poiché è stato possibile sentire le motivazioni dal punto di vista della giocatrice e quello della giornalista. “Quando ero giovane, appena i giornalisti mi intervistavano ero timida e cercavo di scappare. – spiega la Cacciatori- Solo in un secondo momento, quando sono diventata capitano della squadra ho capito l’importanza dei giornali perché dovevo spiegare le mie azioni, quelle del team e, quando necessario, motivare ancora di più lo spogliatoio.” Successivamente, l’ex pallavolista dà un consiglio a tutti i giovani giornalisti che si trovano a dover intervistare un giovane atleta: “Il modo migliore per affrontare queste situazioni è di fare domande il più semplici possibili e far sentire l’atleta a proprio agio perché, proprio come lo ero io, sono timidi ed intimoriti.” Curiosità è l’aggettivo che meglio contraddistingue la seconda parte della vita di Maurizia Cacciatori. Nel suo ultimo anno di attività sportiva trascorso tra le fila del Club 15-15 (compagine spagnola di Palma di Maiorca) inizia a studiare per diventare giornalista sportiva. “Ho iniziato a prepararmi cercando sempre di capire la mentalità di chi mi sarei trovata di fronte ad intervistare. Amo veramente tanto questa nuova avventura perché ho portato con me tanti aspetti legati alla pallavolo come la preparazione costante, la resilienza e competenze relazionali: tutte cose che negli anni sono state il mio marchio di fabbrica.” – queste le dichiarazioni dell’ex palleggiatrice della Nazionale Italiana Alla domanda circa le difficoltà che ha trovato nella transizione da atleta professionista a giornalista risponde così: “Sapevo che non sarei stata perfetta ed è per questo che ho sempre cercato di farmi trovare preparata. Avevo smesso di essere una sportiva, ma non avevo cambiato la mia attitudine che mi ha aiutato ad entrare in questo mondo.” La curiosità non si è spinta solo in ambito lavorativo; sebbene Maurizia Cacciatori abbia deciso di accantonare la vita agonistica nella pallavolo ed esplorare altri lidi professionali, allo stesso tempo si è voluta dedicare alla famiglia. “Quando sei un’atleta professionista hai poco tempo per pensare alla tua vita privata e sei in continuo movimento. Ho deciso di ritirarmi a 31 anni per avere una famiglia e provare quelle bellissime emozioni.” Un’atleta rivoluzionaria che ha saputo cambiare anche il modo in cui i giornalisti si approcciassero alla pallavolo e che saputo aumentare, grazie alle sue gesta, l’interesse attorno alla nazionale femminile di pallavolo. Un esempio da seguire per la continua voglia di imparare, mettersi in gioco e capace di essere testimone di un cambiamento totale all’interno della propria esistenza.

Matteo Pascucci Associazione Sammarinese Stampa Sportiva  


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