Il judoka Paolo Persoglia ha partecipato, dal al 4 al 10 settembre scorsi, alla 60esima Sessione Internazionale per Giovani Partecipanti, organizzato dall’Accademia Olimpica. L’evento, che si sarebbe dovuto tenere ad Atene a maggio e poi rimandato a causa degli effetti mondiali dell’emergenza sanitaria da Covid 19, si è svolta online su piattaforme digitali. Il tema principale di questa edizione era “Olimpismo e umanesimo”, con un focus speciale su “Giochi Olimpici: diritti umani, diversità e inclusione nello sport”. “E’ stata una bella esperienza – racconta Persoglia – e anche un po’ una sfida, che mi ha messo alla prova nel relazionarmi con atleti di tutto il mondo. Le giornate di questa Sessione dell’Accademia Olimpica iniziavano al mattino, con attività a scelta dei partecipanti. Nel primo pomeriggio erano in programma le attività obbligatorie, a cui facevano seguito i lavori di gruppo nei quali veniva analizzato il tema della lezione, anche rapportandolo alla realtà di ciascun partecipante. Seguivano poi altre attività volontarie, che consistevano nel parlare del proprio Paese, o partecipare a quiz olimpici per esempio”. Particolarmente significativi i temi trattati. “Gli argomenti principali – spiega Persoglia – hanno riguardato le conquiste, in tema di diritti umani, attraverso lo sport, ma anche lo scandalo delle violenze sessuali subite da diversi atleti e l’inclusione attraverso lo sport. L’obiettivo dei vari gruppi di lavora era poi quello di elaborare delle domande su questi argomenti e provare a dare delle risposte”.
Persoglia è stato anche protagonista di una delle sessioni di allenamento previste ogni giorno. “Mi sono proposto come coach – spiega – e la mia candidatura è stata accettata. Ho proposto un circuito di media intensità, da poter fare con l’attrezzatura che ognuno di noi aveva in casa e prevalentemente a corpo libro. Tutti sono rimasti entusiasti e personalmente è stata una bella soddisfazione”. La sette giorni di lavori si è conclusa con una promessa, quella di incontrarsi fisicamente in occasione della prossima edizione della Sessione Internazionale per Giovani Partecipanti dell’Accademia Olimpica. “Ci hanno detto che ci inviteranno – dice il judoka sammarinese – e spero proprio che si potrà fare. Questo evento ha delle enormi potenzialità, permette uno scambio importante tra atleti e dirigenti, ma farlo con questa modalità online è un po’ limitante. L’emozione di vivere una settimana contatto con atleti di tutto il mondo, di pranzare, cenare o allenarsi insieme, vivere un’esperienza al di fuori della propria quotidianità chiaramente viene a meno. Di questa Sessione mi resterà lo scambio che si è instaurato con atleti di tante realtà e culture diverse, oltre all’onore di poter rappresentare il mio Paese. Ringrazio il Cons e la mia Federazione per questa opportunità. Ora spero di poter portare alta la bandiera di San Marino anche in altri ambiti”.