Chiamare outsider un pilota che ha vinto nove mondiali WRC nella propria carriera è abbastanza azzardato. Ma al di là delle indiscutibili qualità, Sebastian Loeb ha sorpreso un po' tutti, persino se stesso, parola sua al termine della seconda tappa, la prima di fatto di questa edizione. Il francese ha dominato la frazione confermando di trovarsi subito a suo agio al debutto alla Dakar. Un ritmo insostenibile che ha portato i concorrenti da Villa Carlos Paz a Termas Rio Hondo. Loeb vince la prima e rifila 2 minuti e 23 secondi a Peterhansel. Subito Peugeot dunque, davanti alle Toyota. Il campione in carica Al-Attiyah è ottavo con oltre 4 minuti di ritardo.
Nelle moto la vittoria è andata Toby Price davanti a Ruben Faria e Stefan Svitko. Il pilota australiano, terzo al debutto lo scorso anno alla Dakar, ha un vantaggio di 20 secondi su Faria e 1'28 sullo pilota slovacco della KTM. Joan Barreda ha un ritardo di 3 minuti e 22 secondi. Il primo degli italiani è Alessandro Botturi a 6 minuti e 29', in 12' posizione nella generale. Nei quad successo per il cileno Ignacio Casale. Per quanto riguarda i camion vittoria per l'olandese Hans Stacey. Oggi la terza tappa, con percorso modificato sempre a causa del maltempo. Ridotta la speciale dal 314 a 190 km. Si parte da Termas de Rio Hondo con arrivo a Jujuy, per un tappa simile a quella di ieri, non molto veloce con fondo roccioso. Il fango può rappresentare una grossa insidia.
Elia Gorini
Nelle moto la vittoria è andata Toby Price davanti a Ruben Faria e Stefan Svitko. Il pilota australiano, terzo al debutto lo scorso anno alla Dakar, ha un vantaggio di 20 secondi su Faria e 1'28 sullo pilota slovacco della KTM. Joan Barreda ha un ritardo di 3 minuti e 22 secondi. Il primo degli italiani è Alessandro Botturi a 6 minuti e 29', in 12' posizione nella generale. Nei quad successo per il cileno Ignacio Casale. Per quanto riguarda i camion vittoria per l'olandese Hans Stacey. Oggi la terza tappa, con percorso modificato sempre a causa del maltempo. Ridotta la speciale dal 314 a 190 km. Si parte da Termas de Rio Hondo con arrivo a Jujuy, per un tappa simile a quella di ieri, non molto veloce con fondo roccioso. Il fango può rappresentare una grossa insidia.
Elia Gorini
Riproduzione riservata ©