C'è chi la definisce una grande avventura, chi un'autentica odissea.
Stiamo parlando della Dakar.
Una gara che ogni anno richiama in sud America, centinaia e centinaia di concorrenti e sopratutto milioni di appassionati.
Giornate intere in sella ad una moto o al volante di una vettura, ben sapendo che le difficoltà, possono arrivare in qualsiasi istante.
Un po quello che è accaduto durante la quinta tappa, che ha portato i concorrenti da Chilecito a Tucaman.
Temperature roventi, mischiate di prima mattina con una foschia che ha reso praticamente impossibile la visibilità del percorso.
Morale.
Distacchi abissali, penalità per aver saltato controlli orari e a chi è andata peggio, anche il ritiro.
L' immagine indelebile e anche commovente della quinta tappa, è quella del portoghese Goncalves, che dopo aver dominato la prima parte della speciale, si è ritrovato con la moto in fiamme.
Le ha provate tutte il portacolori di casa Honda.
Ha provato a spegnere il fuoco con la sabbia, ha chiesto aiuto ai piloti che stavano sopraggiungendo ma alla fine si è dovuto rassegnare ad un doloroso abbandono.
Penalità di un ora per il francese Despres, per aver saltato un punto di controllo e stesso errore per lo spagnolo Carlos Sainz.
Il due volte campione del mondo, ha dovuto fare i conti con alcuni problemi meccanici che lo hanno relegato in ottava posizione, con un ritardo di quasi due ore.
Una gara quella delle auto dominata dalle Mini ma anche per loro non mancano le difficoltà.
Lo spagnolo Nani Roma si è ripreso il comando della classifica nonostante un insabbiamento della sua vettura.
Ed allora è proprio il caso di dire che alla Dakar, servono capacità, esperienza ma anche tanta fortuna.
Palmiro Faetanini
Stiamo parlando della Dakar.
Una gara che ogni anno richiama in sud America, centinaia e centinaia di concorrenti e sopratutto milioni di appassionati.
Giornate intere in sella ad una moto o al volante di una vettura, ben sapendo che le difficoltà, possono arrivare in qualsiasi istante.
Un po quello che è accaduto durante la quinta tappa, che ha portato i concorrenti da Chilecito a Tucaman.
Temperature roventi, mischiate di prima mattina con una foschia che ha reso praticamente impossibile la visibilità del percorso.
Morale.
Distacchi abissali, penalità per aver saltato controlli orari e a chi è andata peggio, anche il ritiro.
L' immagine indelebile e anche commovente della quinta tappa, è quella del portoghese Goncalves, che dopo aver dominato la prima parte della speciale, si è ritrovato con la moto in fiamme.
Le ha provate tutte il portacolori di casa Honda.
Ha provato a spegnere il fuoco con la sabbia, ha chiesto aiuto ai piloti che stavano sopraggiungendo ma alla fine si è dovuto rassegnare ad un doloroso abbandono.
Penalità di un ora per il francese Despres, per aver saltato un punto di controllo e stesso errore per lo spagnolo Carlos Sainz.
Il due volte campione del mondo, ha dovuto fare i conti con alcuni problemi meccanici che lo hanno relegato in ottava posizione, con un ritardo di quasi due ore.
Una gara quella delle auto dominata dalle Mini ma anche per loro non mancano le difficoltà.
Lo spagnolo Nani Roma si è ripreso il comando della classifica nonostante un insabbiamento della sua vettura.
Ed allora è proprio il caso di dire che alla Dakar, servono capacità, esperienza ma anche tanta fortuna.
Palmiro Faetanini
Riproduzione riservata ©