Comanda la Spagna, da anni ormai in tante specialità sportive. Nell'attesa di riprenderci uno spicchio di pallone, registriamo il dominio incontrastato nelle due ruote: un monopolio valido sui circuiti di tutto il mondo, figuriamoci in Catalogna, sesta tappa del mondiale. In Moto3 sono addirittura cinque gli spagnoli che tagliano il traguardo prima degli altri: il migliore è Salom, che precede Rins e scavalca in classifica Vinales, terzo oggi. In Moto2 è stato il weekend di Pol Espargaro: miglior tempo in qualifica e primo di un soffio davanti a Rabat sotto la bandiera a scacchi. Nulla da fare per Redding che finisce addirittura fuori dal podio preceduto pure da Luthi, unico non spagnolo a finire sul podio. De Angelis – una delle tante vittime della poca aderenza della scarsa aderenza delle gomme sull'asfalto catalano – e finisce per scivolare al sesto giro.
Anche la MotoGP si conferma terra di conquista per i piloti spagnoli: gara fotocopia a quella del Mugello, con Pedrosa a stracciare il record del circuito il sabato, ma costretto a chinare la testa nel giorno del Gran Premio. Troppo forte Lorenzo, che parte meglio dai blocchi assicurandosi il primato che non mollerà più. Marquez balza in terza posizione, provando ad accendere nel finale la lotta per la piazza d'onore, confermata da Pedrosa, ancora leader del mondiale con sette punti di vantaggio sul campione del mondo in carica Jorge Lorenzo. Quarto un buon Valentino, penalizzato dal venire a meno dell'effetto traino di Crutchlow, scivolato dopo appena cinque giri.
Per la storia con la “s” minuscola, quella che non troverete sugli almanacchi, il protagonista di giornata è Dell'Amor, pilota amatoriale che questa mattina è stato chiamato a sostituire – qualora se la fosse sentita – Aoyama. Domanda retorica: con due guanti prestati, una tuta di fortuna, il casco di tutti i giorni e 36 primavere sulle spalle, chiude 15° portando anche a casa un punto. Una storia - rigorosamente con la minuscola - da raccontare: il romanticismo, talvolta, corre anche su due ruote.
Luca Pelliccioni
Anche la MotoGP si conferma terra di conquista per i piloti spagnoli: gara fotocopia a quella del Mugello, con Pedrosa a stracciare il record del circuito il sabato, ma costretto a chinare la testa nel giorno del Gran Premio. Troppo forte Lorenzo, che parte meglio dai blocchi assicurandosi il primato che non mollerà più. Marquez balza in terza posizione, provando ad accendere nel finale la lotta per la piazza d'onore, confermata da Pedrosa, ancora leader del mondiale con sette punti di vantaggio sul campione del mondo in carica Jorge Lorenzo. Quarto un buon Valentino, penalizzato dal venire a meno dell'effetto traino di Crutchlow, scivolato dopo appena cinque giri.
Per la storia con la “s” minuscola, quella che non troverete sugli almanacchi, il protagonista di giornata è Dell'Amor, pilota amatoriale che questa mattina è stato chiamato a sostituire – qualora se la fosse sentita – Aoyama. Domanda retorica: con due guanti prestati, una tuta di fortuna, il casco di tutti i giorni e 36 primavere sulle spalle, chiude 15° portando anche a casa un punto. Una storia - rigorosamente con la minuscola - da raccontare: il romanticismo, talvolta, corre anche su due ruote.
Luca Pelliccioni
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