Durante la conferenza stampa Arturo Merzario aveva definito RallyLegend come “il Goodwood sammarinese” e sicuramente non ha esagerato. Va in archivio l’ennesima edizione da record con quasi 100000 presenze nell’arco dei quattro giorni, ci va con la consapevolezza di aver raggiunto un livello talmente importante da creare alte aspettative. Che - quasi mai - vengono tradite. Vetture che hanno fatto la storia di questa disciplina, piloti del passato e del presente che hanno regalato il solito spettacolo. Dagli apripista con Paolo Diana e gli altri alle Legend Stars “capitanate” in un certo senso da Veiby, uno dei più amati dal pubblico.
Poi la gara con le tre categorie: nel WRC, Adrien Fourmaux torna dopo 4 anni e trionfa al volante della sua Ford Puma Rally1. Un autentico dominio del pilota francese, capace di conquistare tutte le prove speciali. Alle sue spalle l’intramontabile Luca Pedersoli e l’ex Formula1 Heikki Kovalainen che - dopo un problema nella prima tappa - si é dovuto accontentare del gradino più basso del podio. Nelle Classic vince una delle macchine più affascinanti del lotto: la Lancia Delta Integrale griffata Martini Racing. A portarla al successo Simone Romagna che, dopo aver lottato a lungo con Gustavo Trelles e Marcello Colombini, ha preso il largo imponendosi sulla Subaru Impreza di Andrea Saccheggiani e la BMW M3 de “Il Valli”. Nelle Historic, Simone Brusori non sbaglia: è il terzo sigillo negli ultimi quattro anni per il pilota della Porsche 911 del 1981, nella categoria delle “vecchie signore” che sanno come infiammare gli appassionati. Sventola anche la bandiera di San Marino sul podio del Legend con il 2° posto di Stefano Rosati al volante della storica Talbot Lotus. Terza posizione per Alessandro Bonafè davanti ad un altro sammarinese, Mattia Brigliadori. E' stata gara vera ma è stato soprattutto uno show: Rallylegend ha ancora una volta colpito nel segno.