E' stato il Gran Premio delle prime volte. La prima volta con la gente sugli spalti dopo che la pandemia ha ridotto lo sport ad un esercizio stilistico da ammirare da lontano, possibilmente dal divano. Gente, nulla a che vedere con le folle oceaniche degli anni passati, comunque 20.600 nei tre giorni: piccoli numeri che scaldano il cuore e comunque la prima volta che un circuito apre appunto al pubblico.
E' stata una grande scommessa vinta anche grazie a piloti italiani. A cominciare da Morbidelli dominatore della Motogp e figlio di quell'accademia di Valentino che ha ormai tanti allievi a livello del maestro. Quarto ieri, la ciliegina mancante su un podio che ha ospitato uno splendido Bagnaia, secondo e altro accademico vr46, e Mir. Con il Segretario allo Sport Lonfernini a premiare gli eroi del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini.
Appassionante la Moto2 con Marini, Bezzecchi a giocarsi la vittoria e arrivare nell'ordine e Bastianini a completare uno storico podio azzurro premiato dal Segretario al Turismo Pedini Amati. E se John McPhee ha conquistato la Moto3, sul podio con lui è salito anche Ai Ogura, giapponesino naturalizzato riccionese e pilota del Team SIC 58, perché va bene tutto, ma un Gran Premio senza ricordare Simoncelli, no. E la Moto E con Alex De Angelis in rimonta dal fondo e ottavo al traguardo e in generale la sensazione che spettacolo e sicurezza possano andare a braccetto. L'omaggio agli operatori sanitari, loro si in pole nella lotta al Covid, ma il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini è stato quello della rinascita, di tante prime volte e di un po' di normalità che oggi è diventata la vera trasgressione.