Fango, pioggia, neve. Il Rally di Monza, ultimo appuntamento del WRC, ha riservato condizioni proibitive per i piloti. Alla fine, ha avuto ragione quello più esperto e titolato. Sebastien Ogier è campione del mondo per la settima volta nella sua straordinaria carriera. Il francese della Toyota ha anche approfittato dell'uscita di strada del compagno di squadra Elfyn Evans. Il britannico, che prima del rally lombardo aveva 14 punti di vantaggio, è scivolato in una curva a poche centinaia di metri dalla fine dell'undicesima prova speciale, consegnando di fatto il titolo nelle mani di Ogier. Ad aiutare il pilota transalpino anche la cancellazione della successiva frazione, a causa della troppa neve sulle prealpi bergamasche.
Negli ultimi 40km della terza tappa ordinaria amministrazione per Ogier ed ennesimo mondiale conquistato, con ben quattro scuderie diverse: Volkswagen, Ford, Citroen ed ora Toyota. L'unico brivido nella Power Stage finale quando i tergicristalli della Yaris hanno smesso di funzionare per un certo tratto, lasciando il vetro completamente sporco alla curva Ascari dell'autodromo.
Ogier ha comunque concluso la prova gestendo sulle due Hyundai di Ott Tanak e Dani Sordo, portandosi a casa pure la gara. L'estone – invece - è secondo, lo spagnolo è terzo e la casa coreana si consola con il titolo costruttori, nonostante il ritiro di Thierry Neuville. Cala, dunque, il sipario su una stagione “strana” per il Covid ma che ha regalato emozioni dal primo all'ultimo round. La fine – però - è la stessa: vince sempre Sebastien Ogier, ora a due mondiali di distanza dall'altro Sebastien, Loeb.