È un duro atto di accusa quello lanciato da Attiva-Mente nei confronti del Comitato Paralimpico Sammarinese. Per quello che definisce "un atto gravissimo e inqualificabile". il riferimento è al divieto di accesso a Tokyo2020 per gli atleti sammarinesi con disabilità. "Negandogli - scrive l'Associazione - la possibilità, il sogno e soprattutto il Diritto di partecipare a competizioni internazionali di assoluto prestigio quali le Paralimpiadi". La denuncia era già stata sollevata per i Giochi di Rio de Janeiro: nella quale la Dirigenza oppose lo stesso diniego motivando prima la decisione con il mancato raggiungimento dei risultati minimi per la qualificazione, requisito poi dimostratosi non vincolante, adducendo successivamente il fatto che "non riteneva opportuno prendere parte a una Paralimpiade rischiando di arrivare tra le ultime posizioni".
La storia si ripete, prosegue Attiva-mente, senza che vi siano ragioni minimamente plausibili: a farne le spese Ruggero Marchetti: a lui, alla sua famiglia e al suo staff tecnico esprime totale vicinanza e solidarietà. "Il rammarico è particolarmente sentito e profondo - prosegue la denuncia - in quanto il CPS è un Progetto da noi ideato, fondato, sostenuto e fatto camminare con le proprie gambe…peccato averlo poi averlo affidato a chi non lo meritava". E chiede al Comitato Paralimpico le ragioni di questi comportamenti e alle Autorità competenti in materia di Sport di fare piena luce su questa bruttissima pagina".