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Le Olimpiadi di 5 atleti di cui andare fieri

di Roberto Chiesa
11 ago 2024

Anche senza podio Parigi val bene quella Messa. La vale per 5 atleti di altissimo livello che hanno dato il massimo andando chi vicino al suo limite, chi spostandolo più avanti, chi fermandosi a 3 secondi dal bronzo.

Ad aprire l'Olimpiade sammarinese è stato Loris Bianchi che si è tuffato nella piscina de La Defense Arena per nuotare i 400 stile in 4'01''13, appena un mese fa agli Europei di Belgrado erano 3'55''89. La gara olimpica per Loris è arrivata al culmine di una stagione lunga, proficua e faticosa in cui tenere così a lungo la condizione è stata la prima vera impresa.

Dopo di lui la bella sorpresa di Giorgia Cesarini al Tiro con l'Arco. Che dopo le difficoltà delle qualifiche si è rilassata, si è divertita, ha fatto battere il cuore al pubblico tutto per lei e tremare la tedesca Michelle Kroppen numero 7 del ranking, strascinata ad una freccia dallo shoot off.

A Chateroux, lontano da Parigi nel nome della sostenibilità e dei Giochi diffusi, gli atleti del Tiro a Volo hanno sparato alla medaglia. Niente da fare per Alessandra Perilli che disputa una buona gara, non sufficiente però per entrare in finale e difendere il bronzo conquistato a Tokyo. Dettagli che lo sport trasforma in sostanza per dividere cose belle da cose leggendarie.

Chi invece la sua Olimpiade l'ha vinta è Alessandra Gasparelli. Ha scelto lo Stade de France per ritoccare il suo personale sui 100, portare il record nazionale a 11''54 e passare un turno per la prima volta nella storia della velocità sammarinese. Il sorriso dei 20 anni ancora da compiere, un domani tutto di corsa.

A chiudere un cerchio, che poi chiuso non è, è stata la lotta. Con Myles Amine che è partito fortissimo fino alla semifinale ad alimentare un grande sogno rimasto poi tale. A tre secondi dal bronzo che avrebbe fatto il paio con quello di Tokyo. Come insegna il grande Julio Velasco, tornato improvvisamente di moda, la medaglia è soddisfazione, ma il percorso fatto per giocarsela misura la qualità del campione. Ora Myles riflette, il suo futuro è solo un'ipotesi. Mentre tutta San Marino lo incoraggia ad andare avanti, a guardare a Los Angeles, che con una squadra così non può non nascere sotto una buonissima stella.





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