Fino all'ultimo attacco di gara7 Macerata ha per le mani il compimento di una rimonta incredibile, finché Parma s'inventa il colpo di coda che gli evita un tonfo clamoroso. Gli emiliani passano da 1-3 a 4-3, chiudono la serie sul 4-3 e accedono alla finale scudetto, dove affronteranno San Marino col vantaggio del fattore campo, in caso di ulteriore “bella”. A 14 anni dall'ultimo trionfo, Parma va in cerca del titolo n°11, in quella che è la riproposizione della finale del '22: in quel caso si imposero i Titani di Bindi che misero in bacheca il loro 6° scudetto.
Tanti applausi anche a Macerata, a un passo dal baratro dopo aver perso le prime tre della serie e da lì in avanti impeccabile o quasi, tanto da andare a un niente da un'impresa impronosticabile. Dopo i tre successi consecutivi i marchigiani arrivano a Parma carichi a mille e anche gara 7 è a trazione loro. Tre inning di studio e poi un singolo di Leonora e un errore difensivo emiliano fanno valere lo 0-2 Macerata, che al 6° diventa 0-3 grazie al singolo di Splendiani.
A un passo dal frantumarsi, Parma riaccende subito la lampadina e si mette a tabellino col singolo di Liddi, che avrà un ruolo cruciale anche nel ribaltone del 7°. Qui Macerata non sfrutta l'attacco e concede ai ducali un'ultima occasione, capitalizzata al meglio: Angioi va per il sacrificio, permettendo il 3-2 di Scerrato e mandando Flisi in posizione punto, ma con due out. E allora, nel momento in cui i nervi saldi sono complicata necessità, Liddi cala il guizzo da campione, una rimbalzante verso l'esterno sinistro che manda Flisi e Gonzalez a siglare patta e sorpasso. Sipario, 4-3, Macerata fuori con onore e rimpianti e Parma a giocarsi lo scudetto con San Marino.