In merito alle dichiarazioni dei Segretari di Stato Mularoni e Mussoni in replica a quanto da me dichiarato nel corso dell’Assemblea di BCSM il 30 luglio e poi affidato alla comunicazione di RTV, faccio presente quanto segue:
1. Il 17 giugno 2015 alle 18.00 sono stato convocato dal Segretario Capicchioni, senza sapere chi ci fosse né tantomeno di cosa si sarebbe parlato. In ragione della situazione che si era venuta a creare dopo le dimissioni del dott. Giannini e a pochi giorni dal dibattito in sede di Consiglio Grande e Generale, concordai con i Segretari membri del CCR che sarei rimasto in carica fino al 31 luglio 2015 e che mi fosse pagato l’intero compenso dovutomi fino alla scadenza, poiché non c’erano ragioni oggettive riguardanti la mia persona per cui mi sarei dovuto dimettere. Tutto ciò è stato confermato nel corso dell’Assemblea del 30 luglio di BCSM dal Segretario Capicchioni e avvalorato dal Segretario Valentini.
2. Nelle lettere ufficiali di dimissioni inviate agli Ecc.mi Capitani Reggenti ed ai membri del Congresso di Stato, non ho fatto alcun cenno al profilo del trattamento economico, perché non era necessario avendolo già concordato con i membri del CCR, che sono numericamente la maggioranza in Congresso.
3. La lettera inviata il 16 luglio 2015 ai Segretari del CCR era <> , su carta personale e non della BCSM, proprio perché rivestiva un carattere privato e non istituzionale. La lettera è stata riscontrata solo dai Segretari Capicchioni e Valentini. Perché non richiamarmi, perché non rimproverarmi che non avevo mai parlato di condizioni economiche? Invece, silenzio e assenza.
4. Come ho precisato nel comunicato, il problema non è economico (e spiace leggere così distorta la mia dichiarazione!) ma da un lato di rapporti interpersonali che proprio tra Istituzioni dovrebbero tenersi su un piano di maggior rispetto e lealtà, dall’altro di tutela della mia identità personale.
Comunicato stampa
Renato Clarizia
1. Il 17 giugno 2015 alle 18.00 sono stato convocato dal Segretario Capicchioni, senza sapere chi ci fosse né tantomeno di cosa si sarebbe parlato. In ragione della situazione che si era venuta a creare dopo le dimissioni del dott. Giannini e a pochi giorni dal dibattito in sede di Consiglio Grande e Generale, concordai con i Segretari membri del CCR che sarei rimasto in carica fino al 31 luglio 2015 e che mi fosse pagato l’intero compenso dovutomi fino alla scadenza, poiché non c’erano ragioni oggettive riguardanti la mia persona per cui mi sarei dovuto dimettere. Tutto ciò è stato confermato nel corso dell’Assemblea del 30 luglio di BCSM dal Segretario Capicchioni e avvalorato dal Segretario Valentini.
2. Nelle lettere ufficiali di dimissioni inviate agli Ecc.mi Capitani Reggenti ed ai membri del Congresso di Stato, non ho fatto alcun cenno al profilo del trattamento economico, perché non era necessario avendolo già concordato con i membri del CCR, che sono numericamente la maggioranza in Congresso.
3. La lettera inviata il 16 luglio 2015 ai Segretari del CCR era <
4. Come ho precisato nel comunicato, il problema non è economico (e spiace leggere così distorta la mia dichiarazione!) ma da un lato di rapporti interpersonali che proprio tra Istituzioni dovrebbero tenersi su un piano di maggior rispetto e lealtà, dall’altro di tutela della mia identità personale.
Comunicato stampa
Renato Clarizia
Riproduzione riservata ©