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RINNOVARE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA A SAN MARINO: LA LINEA RAGINI

11 dic 2016
Giuseppe RAGINI (PDCS)
Giuseppe RAGINI (PDCS)
Il risultato elettorale parla chiaro, siamo ai minimi storici di consenso interno. Ecco i motivi, per me è bene dirli senza il politically correct che -finita la campagna elettorale- non serve più:
1) Inefficace azione governativa, non tanto delle nostre Segreterie di Stato quanto per l’azione collegiale del Congresso, che non ha saputo dare risposte ai bisogni dei sammarinesi in quanto a trasparenza e giustizia sociale: ad es. il problema degli NPL nel settore bancario e degli evasori della monofase, con il mancato perseguimento dei responsabili. Poi le Telecomunicazioni per cui non si riesce ancora oggi a usare bene il cellulare, ecc.
2) La situazione delle alleanze nella coalizione, su cui bisogna fare dei distinguo. Il Movimento di Arzilli ha avuto un tracollo che riflette l’assoluta inefficacia della sua azione di ben 8 anni come Segretario Industria e rivela come forse neppure nelle precedenti elezioni sarebbe entrato in Consiglio se non si fosse unito in lista prima con i socialisti di Casali e poi con noi (il che già la dice lunga sulla sua coerenza politica). Per non parlare di quest’ultima alleanza con i romani -addirittura subito dopo aver sostenuto il NO alla preferenza agli esteri!- con il neonato movimento senza confini che ci ha riempito di ridicolo per l’autoevidente scorrettezza delle loro residenze e per la batosta che hanno preso in termini di voti. Io sono avvocato ma non serve essere giuristi per capire che se uno fa parte del Direttivo di una Comunità di sammarinesi residenti all’estero -in questo caso a Roma- non può essere invece da anni residente a San Marino per immigrazione proprio da Roma, e contestualmente parlare in Consulta (Giorgio Galassi) e usufruire dei soggiorni culturali (l’altro) e infine poi dire di avere il domicilio a San Marino per candidarsi. Ma i cittadini non sono mica stupidi e vanno rispettati! Non sto poi qui a parlare della situazione della Gioielleria Arzilli che consiglia come imbrogliare la Guardia di Finanza senza che la licenza sia revocata, né del Parco Scientifico e Tecnologico (spreco enorme di fondi pubblici installato senza bando in un edificio privato inaugurato in periodo pre-elettorale!), né della Borsa Merci presentata da Arzilli in pompa magna e finita in un nulla di fatto. Devo invece fare un grande complimento a Roberto Raschi, Alessandro Mancini (PS) e a Gerardo Giovagnoli (PSD) per come hanno saputo portare avanti la loro azione politica. Quindi bisogna ripartire dai nostri ragazzi straordinari (Lonfernini, Cardelli, W.Casali e i meno giovani come Gatti e Mussoni), donne di alto profilo come Mariella Mularoni, la nuova guida di Gian Carlo Venturini, gli alleati adeguati, magari proponendo solo ai Berti di entrare nella DC confluendoci senza l’escamotage di tenere in piedi quel micropartito.
3) i cittadini ci chiedono con forza di razionalizzare la spesa pubblica per non tagliare servizi dello Stato sociale, eliminando invece i costi cui non segue un effettivo beneficio. Mi sono documentato e ho visto che noi residenti -con le tasse- paghiamo oltre 400.000 euro all’anno alle comunità dei sammarinesi residenti all’estero, che invece pagano le tasse nei rispettivi Paesi di residenza. Questo si che è discriminatorio! È un costo che pochi conoscono ma è nella finanziaria (per il 2016 è la L.189/2015). A ciò vanno aggiunti i costi per i viaggi elettorali per farci conoscere da chi non conosce San Marino non potendo partecipare alla vita pubblica, né subiscono le conseguenze del voto; pertanto è consequenziale che il loro voto non è consapevole e dunque strumentalizzabile falsando la democrazia, come la Magistratura ha dimostrato. Inoltre -come da delibere autorizzative- ai membri della Consulta dei Sammarinesi all’estero paghiamo tutte le spese per il loro soggiorno a San Marino: spese di viaggio e trasporto, ospitalità in territorio (vitto e alloggio), spese di tipografia, varie e omaggi. Ciò va cessato già dalla prossima finanziaria perché abbiamo difficoltà di liquidità. Queste comunità poi sono fatte ormai dalle terze generazioni che quindi vivono stabilmente all’estero da tanti anni, avendo acquisito pure la cittadinanza degli Stati dove sono nati e cresciuti, e in molti casi non parlano neppure italiano. Sono sammarinesi per modo di dire, ossia solo perché una legge sbagliata consente la trasmissibilità della cittadinanza a tempo indeterminato e questa legge va cambiata con la legge elettorale, è una priorità assoluta. Infatti, come noi accogliamo i cittadini esteri naturalizzandoli, con la stessa logica dobbiamo accettare che i nipoti di nostri concittadini originari di San Marino ormai fanno parte di altri Stati. È ingiusto che in questi decenni abbiano pagato milioni di euro così! La forza di San Marino è da secoli quella di essere una comunità sovrana di cittadini che convivono intorno al Monte Titano e questa identità va con forza riaffermata, potenziando la politica dal basso e valorizzando le sezioni della DC sul territorio.
4) Serve oggi più che mai un’aggregazione dell’area centrista che dia vita nel tempo ad un’unica forza popolare di ispirazione cattolica e liberale che veda la DC (che è comunque il 1° partito) insieme a Repubblica Futura.
Giuseppe RAGINI (PDCS), Avvocato e Notaio in San Marino

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