Da diversi anni risulta veramente difficile ottenere informazioni da e su Banca Centrale.
Già nella scorsa legislatura siamo stati costretti a presentare due volte la stessa interpellanza – quella per conoscere gli stipendi dei vertici di Banca Centrale – perché c’era troppo da nascondere. Ossia le esose buste paga elargite attingendo a piene mani dalla Fondazione Banca Centrale, oggi commissariata.
A settembre 2017, prima che il Tribunale aprisse il fascicolo sull’”Operazione Titoli”, abbiamo chiesto alla Segreteria Finanze chiarimenti su operazioni finanziarie effettuate da Banca Centrale, sull’acquisto di titoli, sul loro valore, sul grado di coinvolgimento del Congresso di Stato. Alle nostre domande, Celli aveva risposto:“Sono a rappresentarvi l’impossibilità della scrivente Segreteria di Stato a risponder in quanto i quesiti sottoposti sono tuttora oggetto di verifica e approfondimenti da parte dell’amministrazione. Confidando nella vostra comprensione manifesto sin d’ora l’impegno a darvi la risposta al più presto”.
Era l’11 settembre 2017.
Ancora non ci è arrivata nessuna risposta ma, nel frattempo, il Tribunale ha aperto un fascicolo per appurare se i soldi di Banca Centrale sono stati usati per coprire i debiti dell’Advantage Financial di Confuorti, delle sue parenti e della moglie del membro di Vigilanza Siotto, amministratrice di una delle società di Confuorti. Leggendo i contenuti dell’ordinanza si capisce come l’interrogazione depositata dalla nostra coalizione venga commentata anche dagli stessi protagonisti della vicenda, dalla regia dell’Advantage di Confuorti e da Filippo Siotto, membro Vigilanza.
Arriviamo a giugno 2018 e ci risiamo.
Banca Centrale “risponde” ad un’interpellanza presentata da PSD e PS per conoscere i dettagli delle consulenze. Ma invece di allegare la lista dei consulenti con le relative tariffe come fanno tutti, prende tempo e chiede “chiarimenti sulle finalità”.
Com’è lontano questo metodo da quello di Banca di Italia che pubblica sul proprio sito internet dati sempre aggiornati sugli incarichi di consulenza conferiti, specificando il tipo di attività, la durata del rapporto, il compenso previsto e quello erogato. Un altro aspetto che ci “stupisce” è proprio quello relativo agli importi delle consulenze, veramente contenuti: quelle che superano i 50mila euro si contano sulle dita di una mano. Questo succede quando, all’interno della struttura, sono presenti professionalità di alto profilo che non hanno bisogno di uno stuolo di consulenti per operare. Probabilmente anche i sammarinesi sarebbero felici di poter pagare stipendi, anche di alto livello, a persone meritevoli e capaci invece di dover sempre mantenere gli status symbol dei gregari dei vari partiti che senza un consulente al seguito non spostano una penna.
Senza contare poi che di alcune di queste “consulenze” parla proprio il Tribunale, che ci racconta, riportando le conversazioni tra i membri della cricca, come già a novembre 2016 Savorelli scrivesse a Siotto “Siamo qui da A. con BCG e sarebbe utile che a un certo punto tu venissi. Io al massimo alle 15:00 vado via”. Verosimilmente BCG corrisponde alla società The Boston Consulting Group, incaricata da Banca Centrale quale consulente per l’Asset Quality Review.
A. invece, è sempre riconducibile all’Advantage Financial di Confuorti.
Più il sistema è opaco più le forze di opposizione si sentono in dovere, in virtù del proprio ruolo di controllo, di depositare interpellanze per far emergere dati e informazioni. Salvo poi doverci sorbire la ramanzina dei governanti che si stancano di rispondere (quando si degnano di rispondere).
Se a questo aggiungiamo il fatto che non vi è la minima intenzione del governo o di Banca Centrale di passare al setaccio tutte le consulenze e le attività poste in essere dalla presunta cricca, non si può fare altro che pensare che non sono mutate le condizioni che hanno permesso alla cricca di mettere le radici nel nostro sistema e di operare indisturbata.
cs
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme
Già nella scorsa legislatura siamo stati costretti a presentare due volte la stessa interpellanza – quella per conoscere gli stipendi dei vertici di Banca Centrale – perché c’era troppo da nascondere. Ossia le esose buste paga elargite attingendo a piene mani dalla Fondazione Banca Centrale, oggi commissariata.
A settembre 2017, prima che il Tribunale aprisse il fascicolo sull’”Operazione Titoli”, abbiamo chiesto alla Segreteria Finanze chiarimenti su operazioni finanziarie effettuate da Banca Centrale, sull’acquisto di titoli, sul loro valore, sul grado di coinvolgimento del Congresso di Stato. Alle nostre domande, Celli aveva risposto:“Sono a rappresentarvi l’impossibilità della scrivente Segreteria di Stato a risponder in quanto i quesiti sottoposti sono tuttora oggetto di verifica e approfondimenti da parte dell’amministrazione. Confidando nella vostra comprensione manifesto sin d’ora l’impegno a darvi la risposta al più presto”.
Era l’11 settembre 2017.
Ancora non ci è arrivata nessuna risposta ma, nel frattempo, il Tribunale ha aperto un fascicolo per appurare se i soldi di Banca Centrale sono stati usati per coprire i debiti dell’Advantage Financial di Confuorti, delle sue parenti e della moglie del membro di Vigilanza Siotto, amministratrice di una delle società di Confuorti. Leggendo i contenuti dell’ordinanza si capisce come l’interrogazione depositata dalla nostra coalizione venga commentata anche dagli stessi protagonisti della vicenda, dalla regia dell’Advantage di Confuorti e da Filippo Siotto, membro Vigilanza.
Arriviamo a giugno 2018 e ci risiamo.
Banca Centrale “risponde” ad un’interpellanza presentata da PSD e PS per conoscere i dettagli delle consulenze. Ma invece di allegare la lista dei consulenti con le relative tariffe come fanno tutti, prende tempo e chiede “chiarimenti sulle finalità”.
Com’è lontano questo metodo da quello di Banca di Italia che pubblica sul proprio sito internet dati sempre aggiornati sugli incarichi di consulenza conferiti, specificando il tipo di attività, la durata del rapporto, il compenso previsto e quello erogato. Un altro aspetto che ci “stupisce” è proprio quello relativo agli importi delle consulenze, veramente contenuti: quelle che superano i 50mila euro si contano sulle dita di una mano. Questo succede quando, all’interno della struttura, sono presenti professionalità di alto profilo che non hanno bisogno di uno stuolo di consulenti per operare. Probabilmente anche i sammarinesi sarebbero felici di poter pagare stipendi, anche di alto livello, a persone meritevoli e capaci invece di dover sempre mantenere gli status symbol dei gregari dei vari partiti che senza un consulente al seguito non spostano una penna.
Senza contare poi che di alcune di queste “consulenze” parla proprio il Tribunale, che ci racconta, riportando le conversazioni tra i membri della cricca, come già a novembre 2016 Savorelli scrivesse a Siotto “Siamo qui da A. con BCG e sarebbe utile che a un certo punto tu venissi. Io al massimo alle 15:00 vado via”. Verosimilmente BCG corrisponde alla società The Boston Consulting Group, incaricata da Banca Centrale quale consulente per l’Asset Quality Review.
A. invece, è sempre riconducibile all’Advantage Financial di Confuorti.
Più il sistema è opaco più le forze di opposizione si sentono in dovere, in virtù del proprio ruolo di controllo, di depositare interpellanze per far emergere dati e informazioni. Salvo poi doverci sorbire la ramanzina dei governanti che si stancano di rispondere (quando si degnano di rispondere).
Se a questo aggiungiamo il fatto che non vi è la minima intenzione del governo o di Banca Centrale di passare al setaccio tutte le consulenze e le attività poste in essere dalla presunta cricca, non si può fare altro che pensare che non sono mutate le condizioni che hanno permesso alla cricca di mettere le radici nel nostro sistema e di operare indisturbata.
cs
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme
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