Nei suoi comunicati stampa e nelle dichiarazioni pubbliche il governo si spertica a mettere in grassetto parole come “qualità didattica e potenziamento”, ma il decreto con cui di imperio ha deciso i tagli alla scuola risponde ad un altro tipo di logica. Non tutela di certo gli standard qualitativi, né si pone in un’ottica di REALE volontà di riorganizzazione scolastica. Riorganizzazione che, in un paese sano, non coinciderebbe con una spending review miope e irresponsabile ma con una migliore qualità dell’investimento. E soprattutto non verrebbe imposta a colpi di decreto.
Ma al Segretario Podeschi di turno non interessa, e ai suoi colleghi neppure. Infatti arrivano ad emanare il decreto proprio mentre sul Pianello un folto gruppo di insegnanti protesta contro i tagli che mettono a rischio la qualità dell’insegnamento e quindi minano alle basi – proprio nel rapporto insegnante/alunno - il diritto all’istruzione. L’emanazione del decreto, così, assume anche una nuova valenza: un vero e proprio schiaffo in faccia ai manifestanti, probabilmente nella speranza di depotenziare la protesta. Protesta che non coinvolge solo gli insegnanti ma anche tanti genitori che in queste settimane sono intervenuti nel dibattito pubblico e hanno consegnato alla Reggenza migliaia di firme.
A tutti loro vogliamo dire di non lasciarsi intimidire, perché non sono soli, la loro voce è quella di tanti sammarinesi.
Ai governanti invece vogliamo ribadire il nostro sdegno per i tagli al welfare, il foraggiamento di consulenti a raffica e le esternalizzazioni. E ci chiediamo come pretendano di essere considerati credibili e autorevoli se – nella stessa seduta congressuale – prima emanano un decreto così debilitante per la scuola e, con la stessa naturalezza, autorizzano la nomina a direttore di un ex insegnante protagonista di episodi molto preoccupanti . La logica è sempre quella degli ultimi trent’anni: promoveatur ut amoveatur (sia promosso affinché sia rimosso). Un altro intollerabile schiaffo in faccia che non siamo disposti ad accettare.
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme
Ma al Segretario Podeschi di turno non interessa, e ai suoi colleghi neppure. Infatti arrivano ad emanare il decreto proprio mentre sul Pianello un folto gruppo di insegnanti protesta contro i tagli che mettono a rischio la qualità dell’insegnamento e quindi minano alle basi – proprio nel rapporto insegnante/alunno - il diritto all’istruzione. L’emanazione del decreto, così, assume anche una nuova valenza: un vero e proprio schiaffo in faccia ai manifestanti, probabilmente nella speranza di depotenziare la protesta. Protesta che non coinvolge solo gli insegnanti ma anche tanti genitori che in queste settimane sono intervenuti nel dibattito pubblico e hanno consegnato alla Reggenza migliaia di firme.
A tutti loro vogliamo dire di non lasciarsi intimidire, perché non sono soli, la loro voce è quella di tanti sammarinesi.
Ai governanti invece vogliamo ribadire il nostro sdegno per i tagli al welfare, il foraggiamento di consulenti a raffica e le esternalizzazioni. E ci chiediamo come pretendano di essere considerati credibili e autorevoli se – nella stessa seduta congressuale – prima emanano un decreto così debilitante per la scuola e, con la stessa naturalezza, autorizzano la nomina a direttore di un ex insegnante protagonista di episodi molto preoccupanti . La logica è sempre quella degli ultimi trent’anni: promoveatur ut amoveatur (sia promosso affinché sia rimosso). Un altro intollerabile schiaffo in faccia che non siamo disposti ad accettare.
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme
Riproduzione riservata ©