Ospedale di Rimini: apertura mostra "L'amicizia e i suoi effetti collaterali"
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3 dic 2024 09:00
L’adolescenza, fase di transizione tra infanzia ed età adulta, si caratterizza per il susseguirsi di processi evolutivi, che interessano l’ambito cognitivo, fisico e psicosociale, determinanti per lo sviluppo definitivo della persona e che rendono conto della sua estrema complessità. Se in un periodo così delicato e vulnerabile, in cui il giovane è continuamente esposto ad una instabilità emotiva e organica, attraverso la quale deve essere in grado di prendere cognizione del sé e delle modalità di comunicazione con i pari, subentra la diagnosi di una patologia tumorale, tutti i fisiologici meccanismi di sviluppo, crescita e costruzione dell’identità personale subiscono un completo stravolgimento. Nel nostro Paese ogni anno circa mille adolescenti si ammalano di cancro e intraprendono un percorso doloroso per raggiungere la guarigione. La caduta dei capelli, le variazioni ponderali, l’alterazione del sistema neuroendocrino indotta dalle terapie, ostacolano la costruzione dell’immagine del sé, contribuendo ad incrementare le molteplici incertezze e a generare una totale destabilizzazione. Nel 2022 sono stati stanziati dal Ministero della Salute fondi per “Attività finalizzata al sostegno psicologico dei pazienti pediatrici affetti da patologia oncoematologica” e parte di questi fondi sono stati destinati dalla regione Emilia Romagna al centro di Oncoematologia Pediatrica di Rimini. “Dopo lunga riflessione abbiamo deciso di investirli in un progetto di formazione per insegnanti e studenti delle scuole superiori che abbiamo intitolato “Quando un adolescente si ammala di tumore…” – spiega Roberta Pericoli, direttrice dell’Oncoematologia Pediatrica di Rimini – e che si è svolto durante l’anno scolastico 2023/2024. Il nostro obiettivo era favorire la sensibilizzazione verso la malattia oncologica e facilitare il reinserimento del ragazzo nel gruppo classe e dei coetanei: sovente infatti gli adolescenti descrivono il ritorno a scuola come difficile, per la comparsa di sentimenti di alienazione rispetto ai loro compagni amici”. Sono dunque stati organizzati incontri con alcune classi, a cui hanno partecipato un oncologo pediatra e uno psico-oncologo dell’età evolutiva, durante i quali sono state lette le testimonianze dei pazienti curati nell’oncoematologia pediatrica di Rimini. Alle presentazioni ha fatto seguito una discussione e al termine è stato chiesto agli studenti di produrre degli elaborati che esprimessero le sensazioni evocate dalle esperienze dei loro coetanei ammalati. Sono stati realizzati 20 elaborati artistici, raccolti in un libro assieme alle testimonianze scritte dei pazienti. “Quando abbiamo assemblato il libro, ci siamo rese conto che i disegni esprimevano veramente le emozioni dei ragazzi ammalati – sottolinea Samanta Nucci, psicologa del reparto di Oncoematologia Pediatrica riminese - al punto che ci è stato facile abbinare ogni disegno ad una storia specifica, come se artista e paziente fossero la stessa persona, o avessero la stessa risonanza emotiva. Un risultato sorprendente, tanto che è stato impossibile sceglierne uno e abbiamo perciò deciso di pubblicarli tutti. E il disegno in copertina è quello che ha ispirato il titolo del volume: L’amicizia e i suoi effetti collaterali”. Da martedì 3 dicembre le opere realizzate dagli studenti del Liceo Artistico di Riccione, ispirate dalle testimonianze degli adolescenti ammalati di cancro, saranno esposte all’interno dell’ospedale di Rimini. La mostra, dallo stesso titolo del libro, sarà allestita lungo il tunnel 1 del DEA. In quella stessa mattina, prima dell’inaugurazione della mostra, si svolgerà un incontro nella sala riunioni della COT (a fianco dell’ingresso ospedale Infermi) in cui saranno premiati i migliori due lavori, con altrettanti buoni di 250 euro utilizzabili per l’acquisto di materiale didattico per la classe di appartenenza dello studente. Il programma prevede i saluti introduttivi di Roberta Pericoli e Francesca Raggi, Direttrice Medica del presidio ospedaliero, la descrizione del progetto da parte di Samanta Nucci e, per il punto di vista della scuola, della professoressa Anna Pisani, quindi l’intervento dei ragazzi autori dei testi (guariti da tumore, dando voce anche alle parole di chi non è guarito) e la cerimonia di premiazione, prima di trasferirsi tutti alla mostra.