Un imprenditore immobiliare di Rimini è stato condannato a 2 anni e 5 mesi per truffa e autoriciclaggio ai danni di un anziano di 86 anni. Tra il 2017 e il 2019, l’uomo aveva conquistato la fiducia della vittima, un benestante con problemi di salute, promettendogli investimenti redditizi. L’anziano gli aveva affidato 400mila euro, di cui circa 330mila sarebbero stati trasferiti sul conto della madre dell’imprenditore. Inoltre, preziosi per un valore di 16mila euro erano scomparsi dall’abitazione dell’uomo.
Secondo la ricostruzione di Riminitoday, l'imprenditore aveva convinto l'anziano a nominarlo suo erede universale. Tuttavia, quando quest'ultimo ha deciso invece di lasciare l'eredità alla sua badante, la vicenda è venuta alla ribalta. Il truffatore aveva prospettato all'anziano mille euro al mese di guadagno, ma aveva smesso di versarli dopo il cambiamento del testamento. Insospettito dai mancati ritorni sugli investimenti, l'86enne ha quindi denunciato l’imprenditore alla Guardia di Finanza. L’indagine ha portato alla scoperta dell’appropriazione indebita e dell’autoriciclaggio di 20mila euro. In tribunale, l’imprenditore è stato condannato e dovrà risarcire 350mila euro alla badante dell'anziano, ormai deceduto.
Assolti invece i fratelli dell’imputato, inizialmente accusati di complicità. La rapina, inclusa l’accusa di aver somministrato psicofarmaci alla vittima, non è stata provata.