Si tratta di 4 appartamenti e altrettanti garage, oltre a 4 aree urbane, per un valore di oltre 500mila euro, riconducibili a un imprenditore di San Marcellino Aversa, in provincia di Caserta, già a processo per usura ed estorsione, ritenuto legato al “clan dei Casalesi”.
Nel marzo scorso la Dda di Bologna aveva sequestrato altri 26 immobili, per 7 milioni di euro, riconducibili all’uomo, accusato di avere taglieggiato imprenditori bolognesi e veneti. Per gli inquirenti l’imprenditore casertano reinvestiva nell’attività usuraria denaro che arrivava da Aversa. Nelle carte processuali ci sono prove dei suoi contatti con Paolo Cecere, esponente di spicco del clan dei Casalesi.
Nel marzo scorso la Dda di Bologna aveva sequestrato altri 26 immobili, per 7 milioni di euro, riconducibili all’uomo, accusato di avere taglieggiato imprenditori bolognesi e veneti. Per gli inquirenti l’imprenditore casertano reinvestiva nell’attività usuraria denaro che arrivava da Aversa. Nelle carte processuali ci sono prove dei suoi contatti con Paolo Cecere, esponente di spicco del clan dei Casalesi.
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