Secondo gli scienziati, per la prima volta dopo oltre 100 anni, l’equinozio di primavera non è avvenuto oggi, data ufficiale d’inizio della bella stagione, bensì alle 5.14 di ieri, anticipando così la sua tabella di marcia di un giorno. Questo, se non altro, sotto il profilo astronomico. Sì, perché in termini meteorologici ce ne eravamo già accorti. Temperatura più mite ma aria frizzantina, alberi fioriti, l’euforia degli animi come validi indizi, già da un po’. L'equinozio è il momento in cui il Sole arriva a uno dei due punti d’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste. L’esatto punto d’incrocio avviene due volte l’anno: tra il 22 e il 23 settembre, segnando l’inizio dell’autunno, e tra il 20 e il 21 marzo, salutando, per l’appunto, la primavera. Nonostante la convenzionalità della data, nel corso del ventesimo secolo l’equinozio di primavera è stato effettivamente il 21 marzo solo 36 anni su 100. Più spesso è dunque caduto il 20 marzo. Date a parte, cosa ci aspetta nei prossimi giorni? Cappotto o spolverino? “L’Anticiclone delle Azzorre sente la primavera – spiega Nicola Montebelli sul sito meteosanmarino.com - si assopisce per un paio di giorni portando sul cielo di San Marino qualche nuvola in più, fino a domani. Questa parentesi depressionaria avrà comunque vita breve: l’Anticiclone non ha alcuna intenzione di mollare la presa, già da venerdì tornerà a splendere il sole con un nuovo rialzo termico. Domenica però un’altra parentesi di tempo instabile”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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