10 dicembre del 1948. Una data storica, che sancì per la prima volta l’inizio di un percorso che “riconosce ad ogni essere umano pari dignità”: premessa indispensabile in un mondo ancora sconvolto dalla ferite della Seconda Guerra Mondiale.
Il documento fu firmato a Parigi da parte dei rappresentanti dei 51 paesi allora aderenti all’Onu, e dal primo articolo, che stabilisce l’uguaglianza e la libertà di tutti gli esseri umani, al trentesimo, incentrato sul carattere inalienabile dei diritti, classifica una serie di principi comuni posti a fondamento della dignità umana. Il diritto alla vita, al giusto processo, alla privacy, all’asilo, alla proprietà, all’istruzione e poi la liberà di pensiero e di espressione e la condanna della tortura e della schiavitù. Tutti concetti apparentemente scontati, ma per i quali ancora oggi si impone un rinnovato impegno per garantirne la tutela . E la diffusione, visto che secondo uno studio commissionato da regioni e province, in Italia solo il 9% dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni ha letto il testo integralmente. Addirittura il 50% dei giovani non ne ha mai sentito parlare.
Sara Bucci
Il documento fu firmato a Parigi da parte dei rappresentanti dei 51 paesi allora aderenti all’Onu, e dal primo articolo, che stabilisce l’uguaglianza e la libertà di tutti gli esseri umani, al trentesimo, incentrato sul carattere inalienabile dei diritti, classifica una serie di principi comuni posti a fondamento della dignità umana. Il diritto alla vita, al giusto processo, alla privacy, all’asilo, alla proprietà, all’istruzione e poi la liberà di pensiero e di espressione e la condanna della tortura e della schiavitù. Tutti concetti apparentemente scontati, ma per i quali ancora oggi si impone un rinnovato impegno per garantirne la tutela . E la diffusione, visto che secondo uno studio commissionato da regioni e province, in Italia solo il 9% dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni ha letto il testo integralmente. Addirittura il 50% dei giovani non ne ha mai sentito parlare.
Sara Bucci
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