Giuravano a Palazzo Pubblico il 25 giugno del '44. Un reparto speciale istituito nel difficile momento del passaggio del fronte per difendere i confini e la neutralità della Repubblica, proprio quella neutralità che sarebbe stata violata il giorno successivo, sotto i bombardamenti del 26. “Giovani animati da coraggio e spirito di servizio” - li ricorda il Segretario agli Esteri, Luca Beccari, davanti alle autorità militari e civili e una folta delegazione del Congresso di Stato. Ne evoca il metodo, che li vedeva preferire il dialogo e la trattativa all'uso della forza e delle armi: “Già allora – ha detto - la diplomazia era ritenuta determinante nella soluzione delle controversie, per la pace”.
Un momento di riflessione attualissimo anche per il Comandante Superiore delle Milizie, Corrado Carattoni che ne ricorda la dedizione come esempio per i militari di oggi. Le funzioni, le azioni di soccorso ai civili colpiti dalle bombe, l'assistenza agli sfollati, sono ripercorse dal Capo di stato Maggiore, Sebastiano Ciacci, che lancia la proposta al futuro esecutivo di issare pennoni, in memoria, nei posti di blocco della Confinaria.
“Mentre l'orrore di quella guerra risuona in nuove guerre”, i Capitani Reggenti Alessandro Rossi e Milena Gasperoni si soffermano proprio sulla solidarietà e la generosità, di quei giovani, “eredi dei più alti valori in difesa della sovranità, della indipendenza e della libertà del nostro Paese”, preservandone i confini, facendo della “Repubblica ambasciatrice di fedeltà alla pace e alla cooperazione fra popoli”.
Nel video, le interviste al Comandante Superiore delle Milizie, Corrado Carattoni e al Capo di Stato Maggiore, Sebastiano Ciacci