Legge sull'aborto e obiezione di coscienza. Con una nota congiunta intervengono le Associazioni "Uno di Noi" e "Accoglienza della Vita" per denunciare il rischio che quella legge vada nella direzione della soppressione del diritto alla libertà di coscienza, imponendo che “il personale sanitario e non sanitario comunichi la propria scelta riguardo l’obiezione di coscienza entro trenta giorni dall’entrata in vigore della medesima legge – scrivono - senza prevedere la possibilità di presentare obiezione dopo questo termine”. Un termine definito “brevissimo”, fissato al 12 ottobre, data ultima per darne comunicazione scritta alla Direzione dell'ISS e all’ Authority Sanitaria, oppure, per i nuovi assunti, entro 15 giorni dall’entrata in servizio. Ricordando che “tale scelta potrà essere modificata in ogni momento”, reiterano l'invito “a chi intenda esercitare il diritto all’obiezione di coscienza a farlo entro il 12 ottobre”.