La parola rimanda al termine concertazione. Ma il tavolo unico, che vede come “commensali”categorie economiche, sindacati e Governo, fino ad ora non ha messo d’accordo le parti. Nato come proposta dell’Esecutivo in risposta alla crisi galoppante, ha infatti evidenziato profonde divisioni che hanno fatto arenare la trattativa. Sono soprattutto Csu e Anis a non trovare l’intesa. I nodi sono: aumenti contrattuali e flessibilità. Nel frattempo il Governo da mediatore è diventato promotore, e ha avanzato alcune proposte. Ora, a complicare ulteriormente le cose, l’arrivo del nuovo sindacato. L’Usl dice che siederà al tavolo tripartito. L’invito è arrivato al Congresso dal Segretario di Stato alle Finanze. Gabriele Gatti ricorda che è un organismo riconosciuto, e che quindi non dovrebbero esserci problemi. Una sua ipotetica partecipazione non è però gradita alla Csu che ribadisce quanto già detto in precedenza: la trattativa deve concludersi con gli stessi soggetti con cui è stata avviata, in quanto le ipotesi di accordo sono frutto delle proposte avanzate e sostenute da CsdL e Cdls. "Sarebbe quindi inaccettabile – rimarca- che altri all’ultimo istante salissero sul carro per appropriarsi dei risultati di un lungo e faticoso lavoro".
L’Usl controbatte che non si lavora più sulla piattaforma dei due sindacati ma su un documento presentato dal Governo. “Noi dobbiamo esserci – sottolinea il segretario Francesco Biordi - perché c’è un riconoscimento giuridico che riconosce la nostra esistenza.”
Intanto il Consiglio Direttivo della Centrale Sindacale Unitaria invita a stringere i tempi. L'ultimo testo inviato dall’Esecutivo - dichiara la Csu - è un passo avanti, e può consentire la firma dell'accordo. Ma se per responsabilità di altri non si dovesse giungere rapidamente alla sigla dell’intesa, il sindacato proclamerà le più adeguate iniziative di lotta. Occhi quindi puntati a giovedì, quando ci saranno nuovi incontri distinti del Governo con imprenditori e sindacati, tra cui, anche l’Usl.
L’Usl controbatte che non si lavora più sulla piattaforma dei due sindacati ma su un documento presentato dal Governo. “Noi dobbiamo esserci – sottolinea il segretario Francesco Biordi - perché c’è un riconoscimento giuridico che riconosce la nostra esistenza.”
Intanto il Consiglio Direttivo della Centrale Sindacale Unitaria invita a stringere i tempi. L'ultimo testo inviato dall’Esecutivo - dichiara la Csu - è un passo avanti, e può consentire la firma dell'accordo. Ma se per responsabilità di altri non si dovesse giungere rapidamente alla sigla dell’intesa, il sindacato proclamerà le più adeguate iniziative di lotta. Occhi quindi puntati a giovedì, quando ci saranno nuovi incontri distinti del Governo con imprenditori e sindacati, tra cui, anche l’Usl.
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