Quando Carim fu a un passo dal fallimento “Tutta la comunità, compresi Provincia e Comuni, concorse al soccorso, nella sincera convinzione che le infrastrutture del territorio vanno tutelate a costo di ogni sacrificio, pure se esso ammonta a una cifra che supera i 220 milioni di euro, ad occhio qualcosa di più dei 9 di credito Carim con Aeradria”. I toni scelti da Stefano Vitali non sono duri – piuttosto sarcastici -, ma il concetto è ben chiaro nei confronti del CdA della Cassa di Risparmio di Rimini: avere un atteggiamento egoistico, in questa situazione, sarebbe inaccettabile Poi, dopo il pugno, la carezza. "Ritengo confortante l'atteggiamento del cda della banca al quale posso ribadire che anche il percorso per l'eventuale ingresso in Aeradria di nuovi soci è e sarà portato avanti con la stessa trasparenza, e coinvolgimento delle parti interessate, che ha caratterizzato le trattative e le operazioni di salvataggio dell'istituto bancario". In effetti, la principale lamentela dei vertici di Carim, è non aver potuto visionare il piano di concordato di Aeradria; per poi sottolineare che “anche il management più capace è destinato a incontrare gravi difficoltà se i soci non provvedono agli aumenti di capitale deliberati. Silenzio, infine, da parte del presidente della società che gestisce il Fellini. “Ho preso un impegno – afferma Massimo Masini – fino alla pronuncia del Tribunale preferisco non intervenire. Spero che la prossima settimana la situazione si sblocchi”.
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